Corriere 9.9.16
La Cgil invita a votare No (con un distinguo di peso)
di Lorenzo Salvia
La
Cgil «invita a votare NO in occasione del prossimo referendum
costituzionale». La parola no è scritta in maiuscolo ma nel documento
approvato ieri dall’assemblea non c’è una vera e propria mobilitazione
contro la riforma del governo Renzi. Il sindacato sottolinea che «tutte
le sue strutture non aderiscono ad alcun comitato» e non dà indicazioni
di voto ai suoi 5 milioni e mezzo di iscritti. Il documento, tuttavia, è
molto critico sui contenuti della riforma: dice che porta a una
«eccessiva concentrazione di poteri», «restringe il pluralismo», fa
«venir meno la certezza del bilanciamento dei poteri». Una bocciatura
rotonda che la stessa Cgil si «impegna a diffondere». Andando a cozzare
con la Cisl che, invece, si «impegna a diffondere i contenuti positivi
della riforma». Su 350 partecipanti all’assemblea Cgil, ieri si sono
astenuti tre delegati «semplici». Mentre il segretario della Filctem —
la sigla del settore chimica, tessile ed energia — non ha partecipato al
voto e nel suo intervento ha detto che al referendum sceglierà il Sì.
Si chiama Emilio Miceli e la spiega così: «Il governo Renzi sta facendo
male ma la riforma è condivisibile per diversi motivi, ad esempio perché
corregge il tiro sul federalismo». Pressioni per approvare il documento
in assemblea? «Ma per favore. Non sono un Panda e poi avevo già
peccato: al referendum sulle trivelle ho detto di non votare».