mercoledì 28 settembre 2016

Corriere 28.9.16
Assessore cercasi, Roma ancora in bilico
di Goffredo Buccini

Dalla danza leggiadra di Palermo, tra ali di folla grillina, alla dura realtà del Pasticcio Capitale. Gli affanni di Virginia Raggi sono tali da sconsigliare facili ironie. L’immagine lieve della sindaca alla kermesse siciliana di domenica fa a sberle con l’ennesima delusione al rientro in Campidoglio. Purtroppo è Roma in bilico, c’è poco da ridere.
Salta anche Salvatore Tutino, il terzo in pista in tre mesi per un assessorato fondamentale ma maledetto come quello al Bilancio: dopo Marcello Minenna, indotto alle dimissioni da manovre di corridoio dietro cui molti intravedevano il controverso ex alemanniano Raffaele Marra, e dopo Raffaele De Dominicis, indicato dalla Raggi come un eroe alla Borsellino e poi giubilato in 48 ore (ma neppure revocato ufficialmente).
Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti un tempo dipinto come «casta» dai big Cinque Stelle, trae le conseguenze: «Sono un capro espiatorio. Se mi attacca chi dovrebbe sostenere la giunta, lasciamo perdere». «La sua nomina? Un’ipotesi», dice ora la sindaca. Peccato l’avesse presentato già agli altri assessori. Peccato soprattutto, che siano alle viste l’assestamento di bilancio e i conti di previsione 2017, non quisquilie in una città che balla su una voragine di debiti.
Dura insomma appena 48 ore la quiete dopo la festa del grande rilancio. La frattura è così profonda da indurre Grillo a «ringraziare di cuore» i «portavoce M5S» che eviteranno dichiarazioni su Roma nei giorni a venire.
Il futuro dell’assessora Muraro, indagata dalla Procura ma sempre protetta dalla sindaca, pende ancora come una spada di Damocle sulla giunta. I sussurri di scenario d’una Raggi che potrebbe essere abbandonata da parte dei suoi ma sostenuta dalla destra come una «Pizzarotti nera» sono fantapolitica (nata magari dai rapporti con certo milieu legato allo studio Previti). Ma ciò che ne sgorga può essere per Roma l’ultimo, esiziale veleno .