mercoledì 28 settembre 2016

Corriere 28.9.16
Il premier: conquisterò altri voti
Una maratona (vera) per il Sì
di Maria Teresa Meli

La campagna del dem Zevi: mille chilometri di corsa. Con Renzi in due tappe
ROMA Mancano ancora più di due mesi al referendum, ma la campagna elettorale sta per entrare nel vivo. Matteo Renzi è convinto che «i Sì vinceranno nettamente» e che saranno «in molti quelli che andranno a votare per la riduzione delle poltrone».
Ma i sondaggi, per ora, registrano un testa a testa tra i favorevoli e i contrari alla riforma Boschi, e perciò i sostenitori del Sì si stanno mobilitando. E il presidente del Consiglio scende in campo direttamente: «Non personalizzerò — assicura il premier ai suoi — ma farò campagna elettorale».
Quella di Renzi non è una decisione dell’ultima ora. Subito dopo le elezioni amministrative, quando i sondaggi che riguardavano i Sì erano negativi e il risultato elettorale era stato un colpo per il Pd, il premier spiegava: «Non è un dato preoccupante, perché tutti quelli che sono per il No si sono già espressi e il loro bacino non si allargherà tanto, mentre i potenziali voti favorevoli sono ancora molti. E comunque io non sono ancora sceso in campo...». Già, perché, come gli hanno rivelato i sondaggi, e non da ora, Renzi «porta voti». In campagna elettorale è il più efficace testimonial del Sì. «Lui fa la differenza», sostengono i suoi.
Dunque, il presidente del Consiglio adesso è sul terreno da gioco a tutti gli effetti (venerdì, arbitro Enrico Mentana, si scontrerà su La7 con Gustavo Zagrebelsky) e potrebbe partecipare a una singolare iniziativa ideata da Tobia Zevi, membro dell’Assemblea nazionale del Partito democratico, consigliere del ministro Gentiloni per la «cooperazione e i diritti umanitari» e nipote di Bruno e Tullia Zevi.
L’idea del giovane è questa: una maratona di mille chilometri in tutte le regioni italiane per incontrare la gente, parlare dei contenuti del referendum e creare a ogni tappa un comitato del Sì. A questa iniziativa potrà aggregarsi chi vuole, per fare un «tratto di strada con il Sì». «Farò un po’ come Forrest Gump», scherza Tobia Zevi, ricordando la scena dell’omonimo film in cui Tom Hanks iniziava a correre e dietro di lui si formava un lungo codazzo di gente che lo seguiva.
Anche Renzi, che ama la corsa, ha in mente di partecipare all’iniziativa. Il premier potrebbe unirsi per alcuni chilometri alla maratona nella tappa fiorentina o in quella romana.
Quindi, dopo i tour in pullman, in treno, e, per ultimo, dopo il giro in moto di Alessandro Di Battista, adesso è la volta della maratona, anche se Zevi rifiuta ogni paragone con la «spedizione» dell’esponente del Movimento 5 Stelle: «La nostra è un’iniziativa ecologica», sorride.
Ma Renzi sa bene che oltre alle sortite ad effetto per questa campagna elettorale c’è bisogno anche di altro. È sul tasto della legge di Stabilità, che bisogna battere. Perciò il premier ha preferito utilizzare l’ultima data a disposizione per il referendum: «Abbiamo bisogno di più tempo possibile», è stata la spiegazione che ha dato prima di prendere la sua decisione.
Più tempo anche per assicurarsi che da Bruxelles non smentiscano ciò che fonti della Commissione hanno fatto trapelare in questi giorni. E cioè che all’Italia verranno concessi 8 miliardi di flessibilità e la possibilità di arrivare al 2,3-2,4% di deficit. Ciò che serve per quella «manovra espansiva» alla quale il premier punta. Perché, come ha spiegato lui stesso ai partner della Ue, «la vittoria del Sì è anche una vittoria dell’Europa».