lunedì 26 settembre 2016

Corriere 26.9.16
Cliniche e banche di ovuli spagnole alla conquista dell’eterologa in Italia
Ieri esportavano i gameti, ora i big della fecondazione aprono a Milano e Modena
di Simona Ravizza

MILANO Le spedizioni si sono moltiplicate. Adesso ogni mese ben 150 pacchetti di ovuli partono da Marbella per l’Italia. In casse chiamate dry shipper, perché garantiscono il trasporto a temperature sotto i 196 gradi in azoto liquido, i gameti viaggiano per due ore e mezzo in aereo oppure per due giorni in auto. La loro destinazione sono gli ospedali e le cliniche che vogliono eseguire la fecondazione eterologa ma che, in assenza totale di donatrici italiane, sono costretti a rivolgersi all’estero per procurarsi gli ovociti. Il mittente è Ovobank, una delle più importanti banche spagnole di ovuli (costola del centro di riproduzione assistita Fiv Marbella). Lo stesso fanno anche altre banche, con un ritmo sempre più sostenuto: nel 2015 sono arrivati 2.100 contenitori di ovociti, mentre nei primi sei mesi di quest’anno sono già 2.500 (il loro numero, in pratica, è raddoppiato).
Ma a furia di inviare ovuli nel nostro Paese, e ben consapevole della difficoltà della fecondazione eterologa a decollare, il proprietario di Ovobank e Fiv Marbella Enrique Criado Scholz si è domandato: perché non esserci noi direttamente a Milano? Detto fatto. Da neppure un mese in via Guglielmo Corrado Röntgen, a due passi dai nuovi edifici dell’Università Bocconi, ha aperto il Fiv Milano. Dove prima c’erano gli ambulatori di un noto andrologo milanese, Giovanni M. Colpi, oggi c’è la succursale della clinica spagnola. Le coppie possono sottoporsi a tutte le visite mediche, le ecografie di controllo e fare congelare i campioni di seme che vengono spediti al laboratorio di Marbella: in questo modo le pazienti devono recarsi in Spagna, solo per poche ore, per il trasferimento degli embrioni (contro i quattro-cinque viaggi di un tempo). «Il nostro obiettivo è semplificare la vita alle coppie italiane — sottolinea Enrique Criado Scholz —. E adesso puntiamo a ospitare in via Röntgen una vera e propria banca di ovuli, per velocizzare le spedizioni nel resto d’Italia. Siamo in attesa delle autorizzazioni del ministero della Salute e della Regione Lombardia».
Così i big esteri della fecondazione sono alla conquista dell’Italia. La questione è sempre la stessa: a due anni e mezzo dalla sentenza della Corte Costituzionale che cancella il divieto di fecondazione eterologa (ossia con ovuli o sperma esterni alla coppia), si contano solo venti donatrici italiane. Un numero inconsistente dovuto al fatto che la legge non ammette nessun rimborso spese per chi dona gli ovuli. E chi può accettare di sottoporsi a cure ormonali pesanti e entrare in sala operatoria solo per aiutare un’altra donna ad avere un figlio? Ovobank, per dire, prevede un rimborso spese per le sue 1.300 donatrici, tra i 18 e i 30 anni, che va dai 600 ai mille euro. L’apertura di Fiv Milano è l’ultima, ma non la sola. Sempre a Milano, in via Pallavicino, già nel febbraio 2015 l’Institut Marquès di Barcellona aveva inaugurato una succursale dell’omologa clinica di Barcellona. E, dopo avere trattato 7.000 pazienti italiane nella sua clinica di Barcellona, Eugin è arrivata a Modena. A riprova che lo sbarco in Italia dei big dell’eterologa ormai è una tendenza.