Corriere 25.9.16
Raggi rinvia il confronto con i 5 Stelle I nuovi assessori sono già a rischio
di Andrea Arzilli
Palazzo crollato, la sindaca ieri ha rinunciato alla kermesse. I problemi sulle nomine
ROMA
Virginia Raggi arriverà soltanto stamani a Palermo. A rallentare il suo
percorso di avvicinamento al palco del M5S, che avrebbe dovuto
condividere con la sindaca di Torino, Chiara Appendino, la sopravvenuta
incertezza sulla sua squadra per Roma, proprio quella che avrebbe voluto
presentare alla kermesse: le tre scelte appena prese — Salvatore Tutino
al Bilancio, Alessandro Gennaro alle Partecipate e Gianluca Berruti
all’anticorruzione — sono già in bilico.
La sua giornata di ieri
era cominciata con il crollo della palazzina e il rinvio della partenza.
Ma nella telefonata a Grillo la sindaca avrebbe fornito altre
spiegazioni: «Beppe, qua non posso mollare sennò riscoppia il caos».
Come l’abbia presa il fondatore traspare dalle sue dichiarazioni
successive: per il leader, la sindaca diventa «la signora». Mentre i
vertici nazionali ripetono come un mantra che le decisioni a Roma, le
prende Virginia, quasi a segnare la distanza.
In questo clima
Raggi è tornata al lavoro sulle nomine. Tutino resta papabile. Ma ci
sono dei problemi sui tempi: la nomina potrebbe slittare di settimane
visto che per il magistrato c’è il passaggio formale al Consiglio di
presidenza della Corte dei conti per la richiesta di aspettativa senza
assegni. Raggi avrebbe voluto bypassare questo step, per questo cercava
un magistrato «ex». Invece i calcoli si sono rivelati approssimativi:
«Non sono un pensionato, lunedì vado regolarmente a lavoro», dice Tutino
che non conferma né smentisce la proposta della Raggi(«Su questo
preferisco non rispondere, capirà...»).
E poi ci sono le vecchie
polemiche con i vertici del Movimento per la pensione d’oro che,
nonostante ieri il tentativo di smorzare di Di Battista hanno finito con
l’entrare in circolo. «Io della casta? Non ho mai ricevuto regali»,
dice Tutino che, forse, non ha ancora digerito quelle accuse.
È un
problema che mette a rischio lo schema di Raggi. Se Tutino non è sicuro
del Bilancio, vacilla anche la scelta per le Partecipate, il 39enne
Alessandro Gennaro. Berruti invece, potrebbe pagare la presunta
frequentazione del fratello con una figlia del presidente del Coni,
Giovanni Malagò. E c’è fermento tra i consiglieri M5S: alcuni hanno
risposto alla mail del Coni che sollecitava di opporsi alla mozione del
no alle Olimpiadi anche se l’indicazione del capogruppo Paolo Ferrara,
era contraria. La giunta, per blindare il no in Consiglio pensa a
emanare una delibera.