mercoledì 14 settembre 2016

Corriere 14.9.16
La ricetta Cgil, lo Stato torni ad assumere
di Enrico Marro

Per rilanciare il Pil serve una «rottura culturale», dice il segretario della Cgil, Susanna Camusso, presentando il Piano per l’occupazione. E in effetti la proposta è una «terapia shock» con massicce assunzioni nello Stato e investimenti pubblici. In tre anni bisognerebbe creare 520 mila posti pubblici (per innovare e svecchiare la Pa) e incentivarne 80 mila privati spendendo 30 miliardi, cioè quanti ne ha spesi il governo per tagliare tasse e contributi, senza grandi risultati. Per la Cgil, invece, sulla spinta pubblica l’occupazione totale aumenterebbe di 1,3 milioni e il Pil 2017 di oltre il 3%. Dove trovare 30 miliardi? Spostando il prelievo fiscale dal lavoro alla rendita, dice Camusso, che rilancia la patrimoniale sulle ricchezze oltre 800 mila euro. Solo che, ammette la leader, il Piano presuppone il superamento del Fiscal compact. Non solo in un Paese, ma in tutta l’Ue. Una rottura che oggi somiglia a un’utopia.