Corriere 11.9.16
Renzi, un tavolo sulla legge elettorale
L’idea di valutare il «Provincellum»
Il premier disponibile al dialogo ma vuole sentire anche gli altri partiti
di Maria Teresa Meli
Matteo
Renzi ha deciso di dare una «prova di disponibilità» sulla legge
elettorale. Innanzitutto per capire le «intenzioni» degli altri
protagonisti della politica. E non si parla tanto della minoranza del
Pd, quanto degli altri partiti. Forza Italia, in primo luogo, ma anche i
grillini, naturalmente.
Il presidente del Consiglio lancerà il
primo concreto segnale in questo senso già oggi, nel suo comizio di
chiusura alla Festa nazionale dell’Unità di Catania. In prospettiva,
l’idea è quella di aprire un tavolo di ricognizione sullo stato
dell’arte del dibattito in materia di legge elettorale già prima del
referendum, la cui data dovrebbe essere fissata entro il 25 settembre.
Gli alibi
Dunque,
Renzi vuole sgombrare il campo dagli alibi di chi sostiene che non si
può votare Sì alla riforma costituzionale per colpa dell’Italicum. Se
c’è veramente la volontà politica di cambiare la legge elettorale,
allora il governo non si opporrà, ma nessuno si potrà barricare dietro
il no all’Italicum per giustificare poi il No al referendum. E dentro la
maggioranza del Partito democratico circola già l’ipotesi di una
possibile riforma che non tradisca i principi fondamentali
dell’Italicum. Ossia, il premio di maggioranza e il ballottaggio. Si
tratta del cosiddetto «Provincellum». Una legge elettorale che si ispira
a quella che era in vigore per l’elezione delle province e che
introduce i collegi uninominali (su base molto ristretta) ed elimina, di
conseguenza, le preferenze. Questo sistema, che ha un impianto
proporzionale, prevede però un premio di maggioranza e il ballottaggio
(al quale il presidente del Consiglio non ha intenzione alcuna di
rinunciare).
Le valutazioni
Ieri sera, con i collaboratori e
i fedelissimi, il premier stava valutando quanto spingersi in là nel
comizio finale della festa di Catania, cioè quanto svelare delle sue
intenzioni. Se le forze politiche fossero d’accordo a sedersi attorno a
un tavolo per rimettere mano alla legge elettorale, la discussione
potrebbe avviarsi già nel giro di un mese, quanto più a ridosso
possibile del referendum. Già, perché non bisogna dimenticare che è il
voto sulla riforma costituzionale l’obiettivo principale del presidente
del Consiglio. Ed è proprio per questa ragione che finora sia Forza
Italia che i 5 Stelle non hanno mandato segnali incoraggianti in questo
senso. Ma con la mossa di Renzi la partita potrebbe riaprirsi a breve.