venerdì 26 agosto 2016

Repubblica 26.8.16
Parma, via le panchine dalla stazione “Basta con i bivacchi degli immigrati”
La giunta 5 Stelle guidata da Pizzarotti elimina i sedili che aveva fatto installare tre anni fa “Residenti e commercianti non ne potevano più”. Ma è scontro: “Scelta ottusa e punitiva”
Il blitz in pieno agosto Provvedimenti simili sono stati adottati da molte città leghiste del Nordest
di Francesco Nani


PARMA. Via le panchine contro i bivacchi. Il provvedimento dell’amministrazione Pizzarotti a Parma ricorda quello dell’ex sindaco leghista Giancarlo Gentilini che a Treviso le eliminò vent’anni fa, sperando che, così, sparissero anche gli immigrati. Massimo Bitonci, a Padova ha invece puntato sulla modifica, facendo installare braccioli che impediscono di sdraiarsi. Stile Carroccio o meno, venti sedili in cemento — posizionati dalla stessa giunta nel 2013, a completamento dei lavori milionari per il rifacimento del piazzale della stazione intitolato a Carlo Alberto Dalla Chiesa — sono stati fatti scomparire in un solo giorno. Obiettivo dichiarato: contrastare degrado, spaccio, risse e arginare le proteste di residenti e commercianti. Pizzarotti, dopo aver riempito di panchine il “salotto” cittadino all’insegna della socialità, di fronte ai binari ha fatto il contrario. Quelle divelte, ha spiegato, saranno ripulite e spostate in altre zone: «Abbiamo trasformato un problema in un’opportunità. E vieteremo il consumo di alcolici fuori dai locali per combattere degrado e ubriachezza molesta ». «Vogliamo una piazza più vivibile », ha aggiunto prima di partire per gli Stati Uniti, con la speranza al ritorno di conoscere il suo destino politico dopo la sospensione dal Movimento decisa da Grillo tre mesi fa. Non condivide la linea del sindaco l’associazione Pane e Vita, onlus che da anni serve pasti e offre aiuto ai più bisognosi nella zona progettata dall’archistar Oriol Bohigas. «Non è il primo provvedimento che va nella direzione sbagliata: ricordiamo le coperte tolte ai senza tetto dalla municipale. Sono misure di facciata, si fa in modo che il problema si sposti altrove evitando di affrontare veramente la povertà e il disagio che aumentano».
Anche a Parma, il generoso livello di welfare fatica: la città è tra i Comuni capoluogo che in Regione ospitano il maggior numero di profughi, conta 1.500 famiglie in attesa di case popolari e i dormitori sono pieni. «La sera — sottolineano a Pane e Vita — quando distribuiamo il cibo, le panchine vengono usate per sedersi e consumare il pasto che offriamo. È vero, c’è chi le utilizza anche per dormire ma, d’altra parte, se lì non ci sono più andrà a cercarle altrove».
Difende il provvedimento l’assessore alla Sicurezza Cristiano Casa: «Ce lo hanno chiesto abitanti e negozianti esasperati dai bivacchi perlopiù di stranieri. L’intervento — riferisce leggendo la lettera di un cittadino — è stato “un successo, la situazione è cambiata in meglio, non ci sono più assembramenti”. Siamo in una zona di transito — aggiunge — , altrove le panchine le abbiamo messe per dare la possibilità ai turisti e non solo di accomodarsi, la stazione è invece un luogo di passaggio ».
«Dopo tutto quello che è stato speso, con le tasse dei cittadini, per riqualificare la zona, non si trova di meglio da fare che abbandonare a se stesso il piazzale in quanto “area di flusso e non di stazionamento”», ribatte il Pd che parla di «decisione punitiva e ottusa, come le multe per chi mangia il gelato al Battistero, che non risolve le cause del degrado sociale, ma è anzi un segno di resa».
A primavera Parma andrà al voto e la questione sicurezza avrà certamente il suo peso. Nel frattempo, ieri notte, tre profughi pakistani, sanzionati ciascuno per 450 euro dai vigili per aver dormito all’aperto, sono stati ospitati dalla Caritas. In un letto.