venerdì 26 agosto 2016

Repubblica 26.8.16
L’amaca
di Michele Serra


NON si sa se alla Festa dell’Unità ci sarà il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia (i tempi di decisione, in quel venerabile consesso, non sono agili; stanno valutando l’invito; Renzi lo ha emesso in dodici secondi, l’Anpi risponderà in dodici giorni, è la classica incomunicabilità tra generazioni). Si sa, invece, che ci sarà Star Trek, nella figura insigne del comandante Kirk. Tra le due tipologie di combattenti provo un interesse nettamente superiore per i partigiani, che pur non disponendo di laser spaziali e disintegratori cosmici se la sono cavata benissimo. Il comandante Kirk, con tutto il rispetto, mi è sempre sembrato un amabile bischero da telefilm americano, come il dottor Kildare e Furia cavallo del West.
Ma spiega il responsabile della festa di Bologna, autore dell’invito a Kirk, che bisogna rivolgersi anche al pubblico non del Pd, non di sinistra, non politicizzato, non eccetera. Insomma, bisogna essere inclusivi e non escludenti. È un’antica dialettica, questa, delle feste dell’Unità: anche quando hanno smesso di invitare Giovanna Marini per invitare le spogliarelliste del Crazy Horse si trattava di essere inclusivi e non escludenti. Ai tempi non era stato calcolato, però, che per vedere le spogliarelliste del Crazy Horse (bravissime!) uno va al Crazy Horse, mentre alle feste dell’Unità ci va per sentire Giovanna Marini. Di qui (anche) la profonda crisi di identità della sinistra. Speriamo che vada meglio con il comandante Kirk. Chissà se gli presenteranno Smuraglia, per un confronto sulle strategie contro gli invasori alieni.