venerdì 26 agosto 2016

La Stampa 26.8.16
“Disastro colposo”, si muove la Procura
Nel mirino il crollo del campanile di Accumoli ristrutturato con i fondi per l’Aquila e della scuola di Amatrice. Verso il sequestro delle autorizzazioni nei due Comuni
di Paolo Festuccia


Per ora è solo un’ipotesi di reato quella di disastro colposo, ma è chiaro che la Procura di Rieti vuole vederci chiaro sulle modalità dei crolli avvenuti sia nel comune di Accumoli che in quello di Amatrice. Nel primo caso a destare l’attenzione degli inquirenti sarebbe il crollo del campanile appena ristrutturato con i fondi del sisma dell’Aquila, nel secondo la scuola di Amatrice. In tutti e due i casi, ovviamente, ci sono state vittime ed è questa la ragione sulla quale vorrebbe fare chiarezza il capo della Procura di Rieti Giuseppe Saieva che già giovedì mattina con un pool di inquirenti di buon ora era sui luoghi della tragedia.
Gli accertamenti
Ore di sopralluoghi fino a notte fonda e che stando a fonti degli ambienti investigativi avrebbero chiarito molti dubbi agli inquirenti. Se non altro sulla strategia da mettere in campo da qui in avanti per accertare «a ogni livello» eventuali responsabilità. Per questa ragione, già nelle prossime ore non è escluso che dal formalismo dei fascicoli di queste primissime ore che guardano tutto alle dinamiche sul riconoscimento delle salme, si possa passare anche ad atti più rilevanti per accertare le responsabilità dei crolli avvenuti nei due centri montani. Tant’è che l’attenzione - stando alle indiscrezioni - non si limiterebbero al solo campanile di Accumoli (ha ucciso una famiglia di quattro persone compresi due bambini di 7 anni e otto mesi) o alla sola scuola di Amatrice (ristrutturata nel 2012 e ora ridotta a cumulo di macerie) ma a tutte quelle strutture pubbliche e anche private che potrebbero avere avuto errori costruttivi o difetti nelle concessione delle licenze edilizie o nella direzione dei lavori.
«Atto dovuto»
Insomma, molti sono gli edifici pronti a finire nel mirino. E con loro tutti quegli atti tra autorizzazioni e concessioni ottenute per portare avanti quelle strutture ormai ridotte a cumuli di macerie. In questi casi, naturalmente, la cautela è d’obbligo ma vista la scrupolosità che in questi anni – dicono a Rieti – ha messo nel lavoro il capo della Procura non è da escludere che nelle prossime ore si arrivi a chiedere il sequestro di tutti gli atti espletati negli ultimi anni dagli uffici tecnici comunali sia nel comune di Accumoli che in quello di Amatrice.
Un opzione questa sia per valutare giuridicamente e nel merito le carte sia per identificare nomi, cognomi, e ditte di chi in quel territorio ha costruito abitazioni, scuole ed edifici pubblici. Per ora dalla Procura si limitano a ribadire che il fascicolo aperto è per disastro colposo è «un atto dovuto», ma in molti sono pronti a scommettere che in realtà, a breve, dall’atto dovuto si passerà al sequestro delle carte. Un caso analogo, dunque, a quella dell’Aquila dove alle tragedie umane sono seguite moltissime carte bollate.