La Stampa 27.8.16
Tsipras cerca un fronte comune sul Mediterraneo
di Marco Bresolin
Alexis
Tsipras ha buttato lì la proposta, Matteo Renzi e François Hollande gli
hanno fatto capire che si può provare. Nell’Europa che cerca di
ridisegnarsi senza la Gran Bretagna, il Paesi del Sud puntano a fare
fronte comune e gettano le basi per un asse mediterraneo e contrastare
così un’Unione a trazione tedesca. Certo, soltanto lunedì il premier
italiano e il presidente francese erano a Ventotene con Angela Merkel e
la sintonia tra i tre sembrava reale. Però quando ci sono interessi
comuni da difendere può essere utile fare cartello e così tra due
settimane potrebbe nascere un nuovo club europeo dall’accento
meridionale.
Dall’inizio di agosto, Tsipras sta lavorando per
portare ad Atene prima del vertice di Bratislava (probabilmente il 9
settembre) i capi di Stato e di governo dei suoi sei potenziali alleati:
Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Cipro e Malta. Un «Club
Mediterranée» (anche se in realtà il Portogallo si affaccia solo
sull’Atlantico) che vuole arrivare al Consiglio europeo informale del 16
settembre con una linea comune su economia e immigrazione. Hollande ha
già detto che ci sarà e anche Renzi – confermano fonti di Palazzo Chigi -
nei giorni scorsi aveva deciso di partecipare (ma il terremoto nel
Centro Italia potrebbe cambiare l’agenda del premier). Rajoy, impegnato
nel tentativo di formare un governo, non ha ancora ufficializzato la sua
presenza. Ma le informazioni che filtrano dalla Moncloa descrivono il
premier in funzione desideroso di ritagliarsi uno spazio sulla scena
internazionale, dopo la delusione per non esser stato invitato a
Ventotene. Portogallo, Cipro e Malta pure saranno al tavolo.
Contrasto
alle politiche di austerità, crescita e investimenti saranno le parole
d’ordine. Alle quali si aggiungerà la solidarietà che il fronte del Sud
chiederà ai partner europei per gestire il capitolo immigrazione (la
redistribuzione dei rifugiati procede a rilento). Una sfida ambiziosa,
ma a Bruxelles (e a Berlino) in molti sono convinti che il peso politico
del Club Med non riuscirà a farsi sentire per le sue numerose
debolezze: la Grecia resta sotto osservazione, la Spagna è da dicembre
senza governo ed è stata appena graziata (con il Portogallo) sul
deficit, il declino politico di Hollande è sotto gli occhi di tutti,
così come il reale peso di Cipro e Malta. Matteo Renzi questo lo sa
bene: sta a lui decidere se accettare la scommessa o se preferire il più
rassicurante abbraccio di Merkel.