sabato 27 agosto 2016

Il Fatto 27.8.16
I Verdi: “Questi sono dati e costi su ospedali e scuole a rischio”


Dal dopoguerra a oggi in Italia le vittime del dissesto idrogeologico e dei terremoti sono state oltre 14 mila. Questi sono dati che elaborati da uno studio presentato un anno fa da Ance e Cresme a cui abbiamo aggiunto i numeri dei terremoti”. È Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi, a riassumere i numeri di quella che potremmo chiamare “emergenza territorio” in Italia. Se non bastano i morti, si possono infatti citare i numeri della “popolazione che vive nelle aree di rischio”: i più in pericolo sono i residenti nel Nordest (1.628.513 cittadini), seguono quelli del Sud (1.625.746), del Nordovest (1.278.873), del Centro (1.091.483) e delle isole (91.781)”. Ben oltre cinque milioni e mezzo di persone in Italia dati del 2014 vivono dunque in zone in cui esiste un rischio concreto di calamità naturale.
Anche per gli edifici pubblici la situazione non è rosea (i dati risalgono sempre al 2014). Su 64.800 in totale, ad esempio, sono 3.600 le scuole pubbliche che hanno problemi strutturali, mentre 6.400 si trovano in zone a rischio. Gli ospedali non sono messi meglio: 550 strutture sanitarie si trovano in una zona a rischio idrogeologico e sismico.
Per Bonelli, “il costo complessivo dei danni provocati in Italia da terremoti, frane e alluvioni dal 1994 a oggi è di 250miliardi di euro, circa 11 miliardi l’anno. Questi dati, e gli ultimi drammatici eventi sismici, devono indurre il governo a un cambiamento epocale e radicale nelle politiche di prevenzione”. I Verdi propongono allora “un piano decennale da 7 miliardi l’anno per un totale di 70 miliardi con i quali finanziare la messa in sicurezza del territorio italiano dal rischio sismico e idrogeologico”. Il Parlamento deve, pensando a una sorta di nuova Costituente, istituire “una Bicamerale per la ricostruzione d’Italia aperta nella sua composizione alle migliori intelligenze del Paese, che segua giorno per giorno l’uso dei fondi e i piani di recupero a partire dai borghi e i centri storici d’Italia”.