sabato 9 luglio 2016

Repubblica 9.7.16
Roma, Raggi perde un altro pezzo
La sindaca presenta la giunta su Facebook ma si sfila la Morgante da capo di gabinetto: è il bis dopo Frongia Le opposizioni accusano l’assessore al Bilancio Minenna di conflitto d’interessi: “Deve dimettersi dalla Consob”
La responsabile dell’Ambiente promette: “ La città sarà pulita entro quattro giorni” La moglie del presidente del Consiglio De Vito promossa assessore in un municipio
di Giovanna Vitale

ROMA. Una sindaca double face.
Sospesa tra l’obbligo di trasparenza imposto dal loro statuto e la necessità di nascondere le beghe interne che stanno dilaniando il Movimento, Virginia Raggi oscilla tra un video Facebook registrato in Campidoglio per (ri)presentare la giunta al popolo della Rete e l’estenuante braccio di ferro consumato con le correnti al riparo delle segrete stanze per la nomina del capo di gabinetto.
Una tenaglia che ha finito per stritolare il viceprocuratore della Corte dei Conti Daniela Morgante, a cui l’incarico era stato promesso dalla sindaca in persona: in fondo all’ennesima di giornata di tensione e veleni, la magistrata ha deciso di sfilarsi per il venir meno di quelle condizioni di certezza e serenità che l’avevano spinta ad accettare la proposta di mettersi, un’altra volta, al servizio di Roma. Decisa a non farsi coinvolgere — avrebbe confidato agli amici — in una guerra, quella tra Raggi e Lombardi, che non le appartiene. E che prosegue sotterranea, nonostante i proclami di pace lanciati dal direttorio tutto, accorso per l’insediamento ufficiale della giunta.
Nel frattempo esplodono due nuove grane. La presidente del III municipio decide di nominare assessore di zona Giovanna Teodonio, moglie di Marcello De Vito, neopresidente dell’assemblea capitolina. E nel mirino delle opposizioni finisce Marcello Minenna, appena nominato al Bilancio. Sul quale lunedì verranno depositate in Parlamento due diverse interrogazioni. Una del deputato pd Giampaolo Galli per sapere se è vero che l’assessore con delega alle Partecipate non intende mettersi in aspettativa da Consob, rischiando il conflitto di interesse, visto che la principale società del Campidoglio, Acea, è quotata in Borsa. L’altra dal senatore ex An Andrea Augello, per il quale sarebbe «difficilmente conciliabile il ruolo di indipendenza di Consob con lo svolgimento di un ruolo politico-amministrativo da parte di un suo dirigente». Ma il M5s replica: «L’Ufficio diretto da Minenna non ha competenze in materia di società quotate».
Beghe di cui la Raggi sembra però non curarsi. Al mattino l’incontro in prefettura sull’emergenza Baobab, il centro di accoglienza gestito da volontari, produce linea dura sui migranti: «È disumano tenere queste persone per strada, chiederò al governo un impegno per la loro ricollocazione. Si sta creando un problema di ordine pubblico perché i residenti sono inferociti». Poi una registrazione postata su Facebook: «Vi presento la squadra di assessori che costituiranno la giunta del M5s: insieme a loro faremo rinascere questa città», esordisce Virginia, aprendo la porta che conduce alla Sala delle Bandiere dove i nove assessori appena nominati vengono costretti, dopo un «Ciao ragazzi» rivolto a gente che in qualche caso ha quasi 70 anni, a declinare nome, cognome e delega. Fra sorrisi e qualche esitazione.
La prima riunione dei 29 consiglieri di maggioranza si tiene in Protomoteca alla presenza degli attivisti che hanno partecipato ai tavoli tematici per la stesura del programma elettorale, spacciati per cittadini capitati per caso. Ai quali si uniscono pure gli assessori. Si fissano i primi obbiettivi: ripulire la città entro mercoledì; portare l’assestamento di bilancio in aula entro luglio; cambiare il sito del Campidoglio sul modello del blog di Grillo, aprendolo alle consultazioni online dei soliti cittadini. Tutto studiato. In una strategia decisa a tavolino.