Repubblica 7.7.16
Roma, effetto quote rosa Raggi scarica Lo Cicero oggi inizia l’era 5Stelle
L’ex rugbista dirottato dallo Sport ad “ambasciatore” della capitale
Polemica sui posti in aula: i grillini vogliono quelli a sinistra, il Pd resiste
di Giovanna Vitale
Dopo tanti no, scelta in extremis l’assessora ai Trasporti: Linda Meleo, ricercatrice della Luiss
Andrea Lo Cicero alla fine è stato sacrificato sull’altare delle quote rosa e non sarà assessore
L’ex Consob Marcello Minenna sarà il super assessore al Bilancio nella giunta Raggi
ROMA.
Squadra fatta, ma blindata. Lontani i tempi delle riunioni in
streaming, degli slogan sulla trasparenza, delle dirette social per
dimostrare al mondo la diversità dei 5 stelle. Il primo incontro
informale fra la neosindaca di Roma e gli assessori in pectore, ché
ancora qualche problemino con le nomine Virginia Raggi continua ad
averlo, restituisce la foto di una mutazione genetica del Movimento.
Pronto a esibirsi in pubblico se c’è da fare opposizione; rinchiuso nel
palazzo — a sedare la guerra fra correnti e confrontarsi con la futura
giunta — quando c’è da governare. Esattamente quanto avvenuto dal giorno
della proclamazione sino a ieri: con i dieci futuri governanti
dell’Urbe costretti a imboccare un ingresso secondario, a non parlare
con nessuno, obbligati persino a non rispondere al telefono.
E
così alla vigilia del debutto, oggi pomeriggio in Aula Giulio Cesare,
sul dream team chiamato a guidare la capitale restano molte ombre. E
nessuna ufficialità. Di certo c’è che il rugbista Andrea Lo Cicero,
indicato prima del ballottaggio come assessore allo Sport, è stato
sacrificato sull’altare delle quote rosa. Rispetto agli altri uomini,
era lui l’anello debole. Quello che, se fosse stato nominato, avrebbe
fatto saltare l’equilibrio di genere imposto per Statuto. Tant’è che,
arrivato in Campidoglio con grande anticipo — «Sono emozionato come un
bambino », saltellava felice — ha lasciato quasi subito i mancati
“colleghi” riuniti con la Raggi in Sala delle Bandiere. Non entrerà
nell’esecutivo ma sarà “ambasciatore di Roma nel mondo”, gli hanno
promesso i grillini, obbligando anche lui alla consegna del silenzio per
non perdere anche questa opportunità. La sua delega andrà al
vicesindaco Daniele Frongia, il braccio destro e sinistro dell’avvocata
penstatellata.
E
dunque, salvo ritocchi last minute, l’ultimo pallottoliere dice che la
giunta sarà composta da cinque donne (Raggi compresa) e cinque uomini.
Con l’assessora ai Trasporti contattata e “visionata” soltanto ieri,
dopo aver inanellato una serie infinita di no: si tratta di Linda Meleo,
classe 1978, ricercatrice in diritto dell’Economia alla Luiss. Insieme a
lei, la compagine femminile vede schierate la manager dei rifiuti Paola
Muraro all’Ambiente; la presidente dell’associazione Stati generali
dell’Innovazione Paola Marzano a Semplificazione e Smart City; alle
Politiche sociali la dirigente di Unicef Italia Laura Baldassarre,
sponsorizzata dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, in partenza
per Israele. I “maschietti” saranno invece rappresentati, oltre che da
Frongia, dal dirigente Consob Marcello Minenna, che per accettare
l’incarico ha preteso e ottenuto un super assessorato a Bilancio e
Partecipate, che potrebbe ricomprendere pure il Patrimonio; allo
Sviluppo economico l’ex ad di Expedia Adriano Meloni, grande amico di
Davide Casaleggio e già socio del padre Gianroberto; Luca Bergamo alla
Cultura; l’architetto Paolo Berdini all’Urbanistica, probabilmente
accorpato ai Lavori Pubblici.
«Ricordiamoci
da dove siamo partiti. Siamo cittadini e tra i cittadini dobbiamo
rimanere, girando per la città, restando tra i romani e riavvicinando la
politica alle persone» ha detto la Raggi alla squadra convocata per
fare amicizia. E ringraziata per la disponibilità mostrata accettando di
far parte di «questo progetto ambizioso e innovativo».
Sullo
sfondo restano le polemiche fra i partiti, che già litigano per il
posto da occupare in assemblea capitolina. Il M5s ha infatti deciso di
sistemarsi a sinistra dell’emiciclo, «dove è sempre stata la
maggioranza» e dunque il Pd. Che però non ci sta a essere sfrattato:
«Staremo pure noi su quel lato, c’è posto per tutti», taglia corto l’ex
presidente dell’Aula Valeria Baglio. Sapido antipasto dello scontro che
verrà.