giovedì 14 luglio 2016

Repubblica 14.7.16
Morì durante l’arresto tre carabinieri condannati a Firenze
“Omicidio colposo”. Pene tra i sette e gli otto mesi La famiglia di Magherini: ora suo figlio saprà la verità
di Laura Montanari e Luca Serrano

FIRENZE. La mamma di Riccardo Magherini è rimasta sola a piangere su una panca, fuori dall’aula 12 del palazzo di Giustizia di Firenze. All’interno il giudice leggeva la sentenza alla fine del processo per la morte di suo figlio. Condannati per omicidio colposo tre dei quattro carabinieri intervenuti quella notte del marzo del 2014 in strada, quartiere San Frediano. Un quarto militare è stato assolto insieme a due volontari della Croce Rossa, per non aver commesso il fatto. È questo il primo punto fermo dopo due anni di inchiesta sulla morte del quarantenne fiorentino, deceduto durante l’arresto dei carabinieri nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014. «Aiuto, sto morendo», «aiuto, ho un figlio piccolo» si sente gridare nel video registrato da abitanti della zona e diffuso su Repubblica. it un mese dopo quando la versione fornita dagli stessi militari nell’immediatezza tentava di accreditare la «morte di un esagitato» a torso nudo che aveva rapinato un pizzaiolo, preso a spallale la porta di un locale e poi morto per infarto. Ci sono voluti mesi di indagini e un paziente lavoro investigativo per ricostruire quello che avvenne in strada, nel centro storico di Firenze. I tre carabinieri, Vincenzo Corni (condannato a otto mesi), Stefano Castellano e Agostino Della Porta (sette mesi ciascuno), per il giudice sono responsabili, «in cooperazione colposa tra loro», della morte di Magherini, bloccato e ammanettato «non senza difficoltà». In sostanza i tre, secondo la sentenza letta ieri in aula hanno concorso a determinare il decesso «per arresto cardiocircolatorio per intossicazione acuta da cocaina associata a un meccanismo asfittico».
Le due pattuglie, quella notte, vennero inviate nel quartiere Oltrarno dove era segnalata la presenza di un uomo che stava dando in escandescenze sotto effetto della droga. Il giudice ha sostenuto che il decesso di Magherini è avvenuto perché i carabinieri lo hanno tenuto «prono a terra», in una «situazione idonea a ridurre la dinamica respiratoria», non permettendogli cioè di respirare, per almeno quindici minuti. Per questo sono stati ritenuti colpevoli. La pena è stata sospesa. Assolto il quarto militare, Davide Ascenzi e assolte anche le volontarie del 118 Claudia Matta e Jannetta Mitrea, «per non aver commesso il fatto». Ascritto per la stessa ragione il reato al terzo volontario, Maurizio Perini morto in un incidente stradale nei giorni appena prima dell’inizio del processo.
Si sono abbracciati in aula il padre e il fratello di Riccardo: «Questa sentenza è per mio nipote, per il figlio di Riky, a cui un giorno, quando sarà grande, potremo dire che suo padre è stato ucciso da persone che non sapevano fare il loro mestiere» ha spiegato commosso Guido Magherini. «È un primo passo verso la verità» ha aggiunto il fratello Andrea «non è una vittoria, perché mio fratello non c’è più e nessuno ci potrà mai risarcire di questa perdita». In aula c’era anche Ilaria Cucchi: «Questa sentenza dà speranza a chi vuole credere nella giustizia». E l’avvocato dei Magherini, Fabio Anselmo parla di «sentenza storica », «basta con queste morti». Il legale di tre dei quattro militari, Francesco Maresca ha annunciato che ricorrerà in appello: «La vicenda è stata ridimensionata. Eravamo partiti da accuse di pestaggio e tortura. La sentenza ha escluso la responsabilità di un carabiniere e sono state escluse le percosse».