mercoledì 13 luglio 2016

Repubblica 13,7,16
La polemica
Il sindaco di Cagliari e 300 vendoliani attaccano i vertici di Si, a partire da Fassina: “risultati fallimentari”
Zedda: chi ha distrutto la sinistra se ne vada
Un documento che rilancia l’alleanza col Pd. Primo passaggio la battaglia sulla leadership
di Giovanna Casadio

ROMA. «Fate autocritica e dimettetevi ». L’appello è indirizzato a Nicola Fratoianni, Stefano Fassina, Alfredo D’Attore e tutti gli altri leader di Sinistra italiana. E viene dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, dal senatore Luciano Uras, da Sandro Serreli e altri trecento militanti vendoliani. Quel che resta di Sinistra ecologia e libertà, il partito di Nichi Vendola, dalla Sardegna - dove il centrosinistra con Zedda ha vinto alla grande - si ribella. Suona il requiem per Sinistra italiana. Si rivolge a «Nichi» perché batta un colpo e freni la deriva «ambigua e confusa» che alle comunali ha portato a un risultato modesto e a un grande disorientamento: Fassina candidato al Campidoglio ha ottenuto il 4,4% e Giorgio Airaudo a Torino il 3,3%. Con formidabili assist ai 5Stelle.
Tutto è scritto in un «documento politico» che oggi sarà pubblico e che è stato mandato anche a Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano, in attesa di una adesione. Un altro destinatario sarà Luigi De Magistris, il riconfermato sindaco di Napoli. È un atto d’accusa alla vigilia dell’assemblea nazionale di Sinistra italiana sabato, a Roma. La bocciatura è netta: «SI è un’operazione che si sostanzia all’interno delle aule parlamentari, si muove in modo centralistico e irrituale partendo dal presupposto, rivelatosi infondato, dell’unità a sinistra. Di fatto è un’operazione fredda, che non unisce ma aumenta la divisione tra progressisti e democratici e al voto inevitabilmente fallisce, mettendo a rischio la cultura di sinistra in questo paese». E poi viene ricordata la «posizione confusa e contraddittoria» ai ballottaggi, invitando chi al voto per i 5Stelle, chi all’astensionismo o alla scheda bianca.
Per il gruppo di Sel capitanato da Zedda la strada maestra è il centrosinistra con il Pd, come è stato ed è a Cagliari e a Milano. Sfida aperta quindi a sinistra del Pd. Uras evidenzia: «Dal fallimento di Sinistra italiana, Sel riprenda a vivere con una nuova guida». Ecco, la questione della leadership strettamente intrecciata con quel che accadrà. In pole position ci sono lo stesso Zedda e Giuliano Pisapia. Ma bisogna vedere come si mettono le cose, se la strada segnata di sciogliere Sel per un partito politico più ampio e movimentista sarà percorsa o muore sul nascere. SI dovrebbe fare il congresso a fine anno, dopo lo scioglimento anche formale di Sel a cui Vendola ha dato il via libera. Preso dalla vita familiare con il compagno Ed e il bimbo da poco nato, Nichi si è tenuto fuori da ogni dibattito. Ora viene chiamato in causa. «Dobbiamo ricostruire una cosa bella e importante come Sel con un progetto che collega la sinistra, la libertà e l’ambiente. Chi ha prodotto il disastro in cui la sinistra si trova, ne prenda atto e dica di avere sbagliato», sempre Uras.
Ieri sera l’associazione a cui Fassina ha dato vita, si è riunita in vista dell’assemblea di sabato. Sinistra italiana è a un bivio. Si è costituita come gruppo parlamentare nel novembre del 2015 con i fuoriusciti del Pd. Alle elezioni per Roma la lista di Fassina è stata esclusa per un errore nella raccolta firme e infine riammessa.