Osservatore Romano 01.06.16
Indagine sull’identità femminile
di Giulia Galeotti
Cercare
di scendere un po' più in profondità per indagare l'identità femminile:
è questo lo scopo che ci prefiggiamo con i prossimi tre numeri di
«donne chiesa mondo». Un'indagine che non può che partire dal cuore
della differenza, la maternità, declinata in questo numero come capacità
di cura, che le donne sanno esercitare in tutti gli ambiti, nella vita
privata come in quella pubblica. Curare gli altri, i piccoli come i
deboli e gli anziani, occuparsi delle persone più fragili, non è facile,
non esistono manuali con ricette pronte all'uso, eppure da sempre è
un'arte che le donne imparano, esercitano e testimoniano nelle loro
vite. Vuol dire una pratica costante della misericordia e un amore
concreto, che lascia traccia nel tempo e costruisce rapporti. Del resto,
la forza costruttiva della maternità sta, da sempre, nella sua
universalità. Come dimostrano, al pari di quello che accade da millenni,
le vicende che qui raccontiamo — dall'opera di suor Angela Bertelli in
Thailandia con la sua Casa degli Angeli alla storia delle cinque donne
che salvarono Mosè — non è necessario un parto per costruire e vivere un
legame di cura materna. Lo sanno benissimo le religiose, madri senza
gravidanza, che della capacità di cura verso i piccoli, i deboli, i
fragili e gli ultimi, sono nel mondo quotidiana e meravigliosa
testimonianza. Nel nostro immaginario cristiano, le immagini della
Pietà, estremo atto di cura della madre per il corpo del figlio
crocefisso, costituiscono il simbolo più alto e forte di questa capacità
di cura — quindi di amore — che va oltre la morte. Come ha scritto
Julia Kristeva, «se ogni amore per l'altro si radica in questa
esperienza arcaica fondamentale, unica e universale, che è l'amore
materno, se l'amore materno è il meno ambivalente, è sull'amore materno
che sono costruiti la caritas dei cristiani e i diritti dell'uomo
laico». La cura materna, infatti, è il modello di riferimento per ogni
forma di umanizzazione dei rapporti fra gli esseri umani.