La Stampa 3.7.16
Missione dei grillini in Israele
“Ma andremo anche a Gaza”
Con Di Maio ci sarà Di Stefano, critico con Gerusalemme
di I. Lomb.
L’obiettivo
dichiarato è la Striscia di Gaza. «Qualche mese fa ci ha provato Pablo
Iglesias a entrare, senza successo. Noi ce la faremo». Sicuramente ci
proveranno sperando in un esito diverso da quello del leader di Podemos,
Luigi Di Maio guiderà la piccola delegazione del M5S, composta dal
capogruppo in commissione Esteri alla Camera Manlio Di Stefano e dalla
senatrice Ornella Bertorotta, che dal 7 al 12 luglio sarà in Palestina e
in Israele. «Esattamente in questo ordine. Palestina e Israele» tengono
a precisare i 5 Stelle che hanno diviso il viaggio proprio in due parti
per dare subito una dimostrazione delle proprie convinzioni sulla
questione dei Territori.
Ma se dell’istituzionalissimo Di Maio, da
mesi in tour per accreditarsi con le cancellerie d’Europa e non solo,
non si ricordano roboanti dichiarazioni sul cuore caldo del Medio
Oriente, di Di Stefano invece pullulano gli archivi. Interviste,
interventi in aula in difesa del popolo palestinese, attacchi alle
politiche israeliane su Gaza. Il deputato, che due anni fa fu il primo
ad andare in visita a Gerusalemme da parlamentare pentastellato, non si
tira indietro e conferma le critiche. Poco più di un anno fa fu molto
duro contro la mozione votata in aula per lo Stato della Palestina che
però di fatto rinviava il riconoscimento italiano al proseguimento degli
accordi di Oslo: «Sono fermi da 20 anni» urlò Di Stefano prima di
promettere che «il mio lavoro per i diritti del popolo palestinese
continuerà».
Questo viaggio è un’altra occasione per lui,
sicuramente una vetrina per Di Maio, il leader di fatto del M5S che sta
muovendo le curiosità delle diplomazie di molti Paesi, interessati a
conoscere di più una forza politica che ha ambizioni di governo ma ha
una linea sulla politica estera ancora poco chiara e ambigua, anche per
le diverse posizioni che convivono al suo interno. Si ricordano, su
tutte, le ardite dichiarazioni sull’opportunità di rendere l’Isis un
interlocutore, a firma di due esponenti di primo piano del Movimento
come Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia.
La tappa in Palestina
e Israele è nata dopo mesi di lavori e contatti che, spiegano dal M5S,
«sono partiti dagli israeliani: c’è un desiderio reciproco di conoscere
diversi punti di vista». Un modo certamente, per Di Maio, per mostrare
il volto più moderato e governativo del Movimento.
Nella prima
parte del viaggio organizzato assieme all’ambasciata italiana a Tel
Aviv, ci saranno incontri con esponenti della società civile di Israele,
associazioni e intellettuali. Ancora il programma non è completo, ma
dovrebbe prevedere sicuramente una visita al museo dell’Olocausto e un
faccia a faccia con qualche autorità politica.
Nella seconda parte
i grillini saranno a Gerusalemme, incontreranno anche qui associazioni e
autorità palestinesi, prima di spostarsi al confine di Gaza: «E’ lì -
ripetono con ansia - che vogliamo andare».