domenica 17 luglio 2016

La Stampa 17.7.16
Tutti ventenni e di basso grado
Ecco chi sono i ragazzi del golpe
Esclusi i servizi segreti e i reparti speciali dell’esercito
di Marta Ottaviani

Poco più che ragazzi, cresciuti nel mito delle Forze Armate come Stato nello Stato e poi intrappolati in un gioco più grande di loro. Sono i giovani militari che hanno preso parte al quinto colpo di Stato nella storia della Turchia moderna. L’unico ad avere fallito, ma anche l’unico che ha agito senza la protezione degli alti gradi dell’esercito e soprattutto la tutela della Costituzione.
Giovani dai 20 ai 25 anni, provenienti da ambienti laici quanto confessionali, tutti con un comune denominatore: vedere nel presidente Erdogan il sovvertitore delle regole in cui erano stati cresciuti. Il tentato colpo di Stato di venerdì aveva modalità di applicazione simili a quelle del 12 settembre di oltre 30 anni fa, in realtà è stato più che altro la sua caricatura. L’azione è partita dalle forze aeree, tradizionalmente legate al kemalismo, la dottrina di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore dello Stato moderno, trovando poi sostegno negli altri segmenti dello Stato maggiore, seppure in quantità minoritaria: le forze di terra e quelle marittime. Dal golpe, e questo secondo molti è stato un grosso errore, sono rimasti fuori sia il Mit, il servizio segreto turco, e il Jitem, i reparti speciale dell’esercito. Entrambi gli apparati sono stati fra i primi a essere infiltrati da persone vicine al Presidente.
Così il tentato golpe si è trasformato in un regalo, forse atteso, per Erdogan. Questa sorta di «gioventù bruciata» forse era convinta di riuscire nel suo intento. Aveva erroneamente previsto che con la sua azione avrebbe portato in piazza quella parte della Turchia che non vota Erdogan. Invece in piazza si è trovata di fronte l’esatto contrario. Una folla inferocita di loro coetanei.
I ragazzi del golpe mancato non hanno avuto una guida sicura e carismatica. Su 350 generali turchi appena 5 hanno partecipato alla sommossa. Tutti gli altri erano ufficiali di grado medio. Giovani, molti senza esperienza. Figli di quella sintesi turco islamica che dalla metà degli Anni 80 ha trasformato le Forze Armate da un entità laica a un ibrido a metà fra kemalismo dogmatico e religione applicata allo Stato, che ha dato la stura all’ascesa dell’Islam politico in Turchia e permesso con il tempo l’ingresso di elementi vicini a Fethullah Gulen e a Erbakan, il padre politico di Erdogan. Fino a quando le Forze Armate non sono diventate troppo strette per contenere entrambe le ali della destra islamica turca.