La Stampa 16.7.16
Cairo supera Bonomi e conquista Rcs
“Sono riuscito a battere i pesi massimi”
Il neo-editore del Corriere: ha prevalso la voglia di cambiamento, ora un lavoro pazzesco
di Francesco Spini
Rivoluzione
 in via Rizzoli. Urbano Cairo vince la sua scommessa su Rcs e sconfigge 
la cordata di Andrea Bonomi e dei soci «storici» Diego Della Valle, 
Mediobanca, Pirelli e UnipolSai, riuniti nell’International Media 
Holding. Al termine dell’ultima giornata della sua offerta di acquisto e
 scambio (Opas), il patron de La7 si ritrova con il 48,8% del capitale 
della società che pubblica il Corriere della Sera. Bonomi e soci, 
invece, che già erano al 24,7%, con l’Opa a 1 euro si fermano al 37,7% e
 alzano bandiera bianca.
Cairo può esultare per la «bella differenza»
 che gli consegna le chiavi di via Rizzoli: «Mi aspetta un lavoro 
pazzesco - è il suo primo commento fuori dallo studio Bonelli Erede, suo
 consulente legale -. Cominciamo a entrare in Rcs in tempi velocissimi, 
l’importante ora è la velocità», dice. Quasi non ci crede, Cairo, di 
aver vinto «con dei pesi massimi del genere». La cosa positiva della 
vicenda, ragiona a caldo, «è che la gente, gli investitori, hanno 
creduto in questo progetto e hanno voglia di cambiamento». Si tratta, 
spiega, di «un segnale forte: la gente ha voglia di mettere persone che 
sanno fare un mestiere, vuole persone competenti a fare cose che sanno 
fare. E non una gestione fatta un po’ come si faceva una volta».
Dalla
 cordata sconfitta telefonano all’ormai ex avversario. «Facciamo le 
nostre congratulazioni a Cairo e auguriamo un prospero futuro a Rcs - 
dichiarano in una nota i soci di International Media Holding -. Si è 
trattato di un’operazione di mercato che, grazie al nostro interesse, ha
 consentito di far realizzare valori più adeguati a favore di tutti gli 
azionisti della società». Come si vede, nessuna dichiarazione di guerra.
 La Imh, nata per l’Opa, è destinata a sciogliersi: i suoi soci si 
riuniranno settimana prossima anche per decidere questioni tecniche, ad 
esempio come suddividersi il 2,17% comprato fuori Opa. Non potranno 
aderire all’offerta di Cairo con le proprie azioni, ma potranno 
permettere di farlo agli azionisti Rcs che avevano scelto la loro Opa 
fallita. Bonomi, intanto, si sfila e fuma il calumet della pace: «È 
tempo ora di pensare al bene dell’azienda - dice il finanziere - che, 
sono certo, con il supporto di tutti i suoi azionisti saprà raggiungere 
buoni risultati».
Cairo diventerà ad di Rcs. E il presidente? 
Qualcuno guarda a Giovanni Bazoli, storico nume tutelare del Corriere 
per conto di Intesa Sanpaolo, altri sussurrano pure il nome di Gaetano 
Micciché che, da Banca Imi, ha curato in prima persona la regia 
dell’operazione, insieme a Equita. Di «risultato straordinario» ottenuto
 «con il nostro sostegno decisivo» parla l’ad di Intesa, Carlo Messina, 
che si gode la vittoria del duello con Mediobanca. «È la dimostrazione 
di come progetti industriali ben concepiti, e presentati in maniera 
convincente, siano in grado di affermarsi», commenta. Ora si dice certo 
che per Rcs si aprirà «una fase nuova» in cui «sarà in grado di 
esprimere le grandi potenzialità di un gruppo ricco di professionalità e
 competenze».
 
