La Stampa 15.7.16
Trump vola nei sondaggi e si affida al prudente Pence
Il governatore dell’Indiana probabile vice: oggi l’annuncio ufficiale
di Paolo Mastrolilli
Donald
 Trump sale nei sondaggi, raggiunge e in qualche caso supera Hillary 
Clinton, e oggi annuncia il suo vice che potrebbe essere il governatore 
dell’Indiana Mike Pence, cioé un conservatore affidabile con la missione
 di riunificare il Partito repubblicano in vista del voto di novembre.
Lunedì
 comincia la Convention repubblicana a Cleveland, e i segnali si fanno 
incoraggianti per Trump. Se oggi a New York annunciasse la scelta di 
Pence come vice, sarebbe un passo significativo: Donald pensa di avere 
una possibilità concreta di vincere, e quindi fa le mosse più prudenti. 
In finale per il posto di vice erano arrivati il governatore del New 
Jersey Christie, l’ex Speaker della Camera Gingrich, e il generale 
Michael Flynn. In origine Trump voleva un politico esperto, ma anche un 
“cane da attacco” come lui. Poi però i suoi figli, e in particolare il 
genero Jared Kushner, hanno spinto in una direzione diversa: per gli 
attacchi basti tu, come vice è meglio una persona navigata che 
tranquillizzi l’establishment e unifichi il partito. Pence ha 
esperienza, perché ha fatto anche il parlamentare. Viene dal Tea Party, è
 anti gay e anti aborto. All’inizio delle primarie aveva sostenuto il 
senatore del Texas Cruz, pupillo degli evangelici e principale rivale di
 Donald, ma non ha rotto con i notabili del Gop che lo considerano un 
interlocutore affidabile. In sostanza il profilo giusto per equilibrare 
il “ticket”. Non viene da uno stato conteso, ma l’Indiana è comunque è 
tra il Midwest e la Rust Belt industriale, dove le presidenziali si 
decideranno fra i colletti blu e la classe mediobassa bianca di Ohio, 
Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. Se la scelta cadrà su Pence, il 
segnale mandato da Trump è che ha capito di poter vincere, ed è disposto
 a fare le mosse politiche sagge necessarie a riuscirci.
Questa 
sensazione viene dagli ultimi sondaggi, che sembrano confermare come 
Hillary abbia accusato il colpo dello scandalo mail, dove ha evitato 
l’incriminazione, ma non i pesanti rimproveri dell’Fbi. Secondo il New 
York Times, a livello nazionale Donald l’ha raggiunta col 40% dei 
consensi, mentre il 67% degli americani giudica l’ex first lady 
disonesta. Un rilevamento della Rasmussenn dà addirittura Trump in netto
 vantaggio, 44 a 37%. Negli stati più contesi il repubblicano è passato 
avanti in Florida, mentre la Clinton conserva un vantaggio di un punto 
in Ohio, e di tre in Pennsylvania, Iowa e Virginia. In altre parole la 
corsa è aperta, e l’abbrivio al momento sembra favorevole a Donald. A 
questo si aggiungerà la cassa di risonanza della Convention, che 
comincia lunedì a Cleveland, da cui il candidato repubblicano uscirà con
 il tradizionale “bounce”, un rimbalzo nei sondaggi.
Il programma si 
profila inusuale, in linea con l’intera campagna: pochi politici con 
grande profilo ma piccoli serbatoi elettorali, e molti personaggi 
popolari. Nessuno della famiglia Bush sarà presente, così come il 
candidato del 2012 Romney, ma a Trump non dispiace perché non portano 
voti. Al loro posto il campione di football Tim Tebow, forse la medaglia
 d’oro olimpica e trans Caitlyn Jenner, la golfista Natalie Gulbis, la 
prima comandante donna della shuttle Eileen Collins, il cofondatore di 
PaylPal Peter Thiel, e il nero Jamiel Show, diventato attivista dopo che
 suo figlio è stato ucciso da un immigrato illegale.
La prima serata 
sarà dedicata all’attentato di Bengasi, da cui è nato il caso mail, per 
attaccare la credibilità di Hillary con Rudy Giuliani e la moglie di 
Trump Melania, senza dimenticare una presentazione per ricordare le 
scappatelle sessuali di Bill. La seconda sarà dedicata all’economia, con
 Donald Trump junior e il governatore del Wisconsin nemico dei sindacati
 Scott Walker. La terza sarà dominata dai discorsi di Cruz e del vice, e
 la quarta da Tebow, Ivanka Trump, e naturalmente lui. Quando dal tetto 
scenderanno i palloncini, Donald punterà ad essere in testa ai sondaggi e
 lanciato verso la Casa Bianca.
 
