La Stampa 14.7.16
È una spia del malessere del Paese
di Linda Laura Sabbadini
Un
incidente terribile, ma evitabile in Puglia tra due treni incanalati
sullo stesso binario e la vita dei pendolari, lavoratori e studenti
appesa ad una telefonata. Non ci si può neanche credere. Sembra un
incubo. Un bimbo appena nato che muore in Sardegna per la mancanza di
elisoccorso dopo che la sua mamma partorisce prematuramente in
traghetto. Che cosa sta succedendo nel nostro Paese? Episodi che non
vorremmo vedere. Gli epidemiologi li chiamerebbero eventi sentinella.
Sintomi di qualcosa di profondo che non va.
Si tratta di mortalità
evitabile che il nostro Paese deve puntare ad azzerare. Per mortalità
evitabile si intendono quegli eventi che potrebbero essere contrastati
con azioni mirate, soprattutto nell’ambito della prevenzione e della
sicurezza, e del potenziamento di servizi e infrastrutture, come in
questi casi. E si deve farlo sapendo che su questi fronti i rischi non
sono equamente distribuiti. Stiamo parlando di Sud, parte fondamentale
del nostro Paese e dell’Europa. In Italia la mappa dei bisogni presenta
già alcuni squilibri, perché non coincide con la mappa dei servizi e
delle infrastrutture presenti. Gli anziani, ad esempio, sono in peggiori
condizioni di salute al Sud, ma hanno minore assistenza sociale e
sanitaria. I poveri sono di più, ma ricevono di meno. Attribuire la
responsabilità a inefficienze di natura locale o all’incapacità di
gestire fondi da parte delle amministrazioni del Sud non aiuta a mettere
a fuoco soluzioni efficaci, anzi, si rivela spesso controproducente. Il
punto è piuttosto quello di ricostruire opportunità adeguate per la
popolazione del Sud, tenendo a mente che le croniche «dispari
opportunità» che si sono perpetrate negli anni non permettono di
valorizzare le grandi risorse umane e del territorio pur presenti in
quelle zone. E’ un gap che va colmato, in fretta, prima che le disparità
aumentino ulteriormente, ad esempio con la fuga dei giovani, e prima
che i settori più dinamici del Sud siano costretti ad abbandonarlo.
Non
si possono fare risparmi sulla sicurezza dei cittadini, né accumulare
ritardi sull’assistenza sanitaria, da sempre un pilastro del nostro
Paese: si è fin troppo tagliato su prevenzione, sicurezza e sanità,
adesso è il momento di investire. La mortalità evitabile al Sud è un
fattore che si aggiunge e si sovrappone a un quadro già disagiato. Il
disastro ferroviario in Puglia e il mancato elisoccorso in Sardegna
colpiscono territori già pesantemente provati, ed è su questo secondo
aspetto che bisogna lavorare. Quando si comincerà a investire - più che a
tagliare - per ridurre le disuguaglianze di opportunità tra Nord e Sud?
Non ci si può lavare le coscienze ricordando le inefficienze e gli
sprechi. Il Sud ha bisogno di essere sostenuto nel recupero del gap che
lo separa dal resto del Paese. E il nostro Paese deve ritrovare le sue
priorità. La crescita dell’Italia è strettamente connessa alla crescita
del Sud. Eliminare la mortalità evitabile, puntare sulla prevenzione e
sulla sicurezza, partire dai bisogni di coloro che hanno sempre avuto
meno, questo è il compito.