mercoledì 13 luglio 2016

La Stampa 13.7.16
Quattro arresti al Salone del libro mentre Milano tenta lo scippo
In cella dirigenti e funzionari per turbativa d’asta nel bando che assegnava l’evento
Una tegola che rischia di segnare l’allontanamento della manifestazione da Torino
di Paola Italiano

Il terremoto c’era già stato e sembrava che il peggio fosse passato quando, alla fine di settembre 2015, venne indetto il bando per l’organizzazione del Salone del libro 2016, 2017 e 2018. E invece il blitz di ieri è una nuova scossa, più forte e - forse - più devastante della prima, anche perché arriva nel momento più delicato per la città di Torino impegnata a scongiurare il rischio di vedersi soffiare la rassegna da Milano. Tre persone arrestate per turbativa d’asta: Regis Faure, direttore generale di Lingotto Fiere, Roberto Fantino, direttore marketing della società, e Valentino Macri, segretario della Fondazione per il Libro. Una ai domiciliari: Antonio Bruzzone, dirigente di Bologna Fiere. E poi perquisizioni e sequestri alla sede della Fondazione, al Lingotto Fiere e a casa dell’ex assessore comunale alla cultura Maurizio Braccialarghe, anche lui indagato per lo stesso reato.
E che il terremoto ci fosse già stato, con Picchioni indagato da mesi per peculato e un’indagine penale che - notoriamente - si era già estesa alla gestione dei fondi pubblici della fondazione e al mistero dei bandi che negli ultimi anni non erano stati fatti è l’aspetto più sorprendente della vicenda. Perché avere tutti gli occhi addosso da parte del mondo della cultura, degli organi di stampa e, soprattutto, della magistratura, non ha impedito ai soggetti interessati (almeno secondo la ricostruzione dei pm Andrea Beconi e Gianfranco Colace) di pilotare il bando, spifferando informazioni coperte da segreto con l’obiettivo di favorire Gl Events. Che, infatti, alla fine è stata l’unica a presentare un’offerta e ad aggiudicarsi nuovamente la gestione del Salone del Libro 2016. Ma l’attenzione della procura era così alta, che qualcuno era intercettato.
La gara era articolata in due fasi: entro la fine di ottobre 2015 dovevano pervenire le manifestazioni di interesse alla Fondazione, alla quale sarebbe poi seguito l’invio dell’offerta tecnica ed economica, che sarebbe stata vagliata a dicembre. Si fanno avanti in tre: Gl Events, Bologna Fiere e la genovese Totemeventi, quest’ultima molto più piccola delle altre due. È chiaro che Gl questa volta avrebbe avuto un colosso per sfidante: lo stesso a casa del quale aveva già organizzato il Motorshow e a cui lo aveva ceduto pochi mesi prima, nell’ambito di un accordo in cui si prevedeva anche un patto di non competizione tra le due società fino al 2020, con i francesi che restavano soci di Bologna Fiere all’8%.
La manifestazione di interesse avrebbe dovuto restare segreta. Invece, dice la procura, Macri rivela a Gl Events chi sono gli altri concorrenti. Ben prima che lo venissero a sapere i giornali. Ed è il primo atto della turbativa. Il secondo si consuma quando Gl Events contatta Bologna Fiere, a bando in corso. Bologna Fiere decide poi di non presentare l’offerta. Resta una sola busta (Totem aveva già desistito), aperta a dicembre 2015 alla presenza dei cronisti: «L’offerta è regolare», sancisce la commissione presieduta da Macri, che pochi giorni dopo annuncia l’aggiudicazione.
Restano aspetti da chiarire. La drasticità delle misure cautelari sarebbe in relazione al pericolo di inquinamento delle prove. E c’è la domanda delle domande, che coinvolge la politica, anche al di là dell’ex assessore Braccialarghe (che ieri, tramite l’avvocato Roberto Macchia, si dichiarava stupito, ma sereno): perché? Prima ancora della volontà di questi giorni di tenere il Salone a Torino, l’ex sindaco Fassino intervenne con forza per blindare il Salone al Lingotto nel 2014, quando si valutavano altre strutture. Poco dopo, venne stipulato un contratto di locazione che vincolava il Salone agli spazi della fiera a prescindere da chi l’avrebbe organizzato, che si sarebbe dovuto comunque accollare l’ affitto da 1,2 milioni di euro a Gl Events. Ma poi, ha vinto Gl Events.