domenica 10 luglio 2016

La Stampa 10.7.16
La Nato resta in Afghanistan
L’Italia mantiene mille soldati
Renzi: «Siamo punto di riferimento importante»
di Francesca Schianchi

La missione Nato in Afghanistan proseguirà oltre il 2016, e l’Italia continuerà ad avere un ruolo guida. Fino al 2020, poi, saranno garantiti a Kabul i finanziamenti di circa cinque miliardi di dollari che le sono assicurati oggi. Al termine della due giorni di vertice Nato nella Varsavia del patto che ha segnato per lungo tempo la divisione del mondo in blocchi, l’Alleanza atlantica decide di prorogare la missione Resolute Support «per evitare che l’Afghanistan diventi un rifugio per terroristi internazionali», spiega il segretario generale Jens Stoltenberg. Una missione non più combat ormai da un anno e mezzo, ma impegnata a «formare, consigliare e assistere» le forze di sicurezza afghane, che resterà sul territorio con circa 12mila uomini, di cui 8400 americani. Quasi mille sono oggi i soldati italiani (950): «Ci viene chiesto di continuare il lavoro che stiamo facendo – riferisce Renzi – il governo condivide questo impegno perché lo ritiene strategico», ma «tutte le procedure sono portate all’attenzione del Parlamento». Per quanto tempo ancora la Nato resterà in Afghanistan, Stoltenberg non sa dirlo: «Si valuterà l’anno prossimo».
Altri uomini, l’Italia è disponibile a mandarli dal 2017 in Lettonia, un battaglione di 150 soldati sotto il comando canadese ai confini con la Russia, laddove proprio in questi giorni si è deciso di schierare forze (anche in Estonia, Lituania e Polonia) come deterrente contro eventuali mire aggressive russe, Paese con cui pure auspichiamo rapporti sempre più distesi. «La nostra è una posizione di buon senso – la descrive Renzi - fuori dal mondo è tornare a un clima di guerra fredda».
E proprio la Russia è tornata a essere evocata ieri, nell’incontro in formato speciale “Quint” (Italia, Usa, Gb, Francia e Germania) sull’Ucraina: per quanto riguarda le sanzioni a Mosca, filtra dalla Casa Bianca la convinzione del gruppo che «dovrebbero essere sollevate solo quando la Russia rispetterà tutti gli impegni di Minsk».
Ma lo sguardo viene rivolto anche a Sud, l’area più importante per l’Italia: è in arrivo una nuova missione navale nel mar Mediterraneo, una trasformazione della missione Active Endeavour in una iniziativa più ampia di contrasto al terrorismo e appoggio alla missione europea Sophia, chiamata Sea Guardian. Contro Isis «bisogna raddoppiare gli sforzi di intelligence e lavorare a stretto contato con le comunità musulmane», invita Obama. La Nato ha deciso anche di fornire istruttori militari in Iraq a sostegno della coalizione anti-Isis, e l’uso di aerei di ricognizione per sorvegliare i cieli di Siria e Iraq.