Il Sole 14.7.16
La contesa Rcs
Bonomi sale al 27,8% di Via Solferino
Imh compra anche in Piazza Affari
di Antonella Olivieri
Il
rischio è che la contesa su Rcs finisca a carte bollate. Sul tavolo
della Consob si sono accumulati esposti incrociati da entrambe le parti -
Urbano Cairo e la cordata Bonomi - che hanno lanciato le offerte in
concorrenza. La Commissione presieduta da Giuseppe Vegas, a quanto
risulta, ha discusso ieri di come gestire la situazione, ma nulla di
ufficiale è trapelato e difficilmente la Consob si esprimerà prima che
chiudano Opas e Opa, ammesso che ritenga di doverlo fare. I nodi sono
tanti a partire dalle questioni collegate all’offerta prevalente, che è
quella che otterrà più adesioni. Secondo i legali di Cairo, gli aderenti
all’offerta soccombente potranno scegliere se portare i loro titoli al
vincitore o tenerseli, secondo quelli di Bonomi invece chi vorrà potrà
lasciare le azioni all’offerta soccombente che nel caso potrà valutare
se rilevarle ugualmente. Il commissario Consob Carmine Di Noia,
interpellato a margine di un convegno Assonime, non si è espresso sulla
diatriba tra Urbano Cairo e Andrea Bonomi in merito a come sarà sancito
il vincitore della battaglia su Rcs. «Tra i due ci sono opinioni
divergenti, di solito ha ragione uno solo», ha osservato Di Noia. «La
Consob - si è limitato ad aggiungere il commissario - sta valutando le
modalità di comunicazione, comunicheremo nei modi appropriati».
Non
sul punto dell’offerta prevalente, ma, in qualche altro caso, le
risposte arriveranno comunque fuori tempo massimo. Ieri, per esempio,
Cairo Communication, con una nota, ha denunciato la pubblicità dell’Opa
concorrente lanciata dal veicolo International media holding, sostenendo
che l’affermazione contenuta nell’inserzione «”il prezzo offerto da Imh
è conveniente” perché esprime un “premio del 90% rispetto al prezzo
offerto da Cairo l'8 aprile 2016” dà una rappresentazione ingannevole
del corrispettivo proposto da Cairo Communication» e, pertanto, è
«idonea a indurre in errore gli azionisti Rcs e influenzarne in modo
scorretto ed erroneo la scelta di aderire all'Opas di Cairo
Communication ovvero all'Opa promossa da Imh». La Consob però ritiene
che non ci siano strumenti “preventivi” per intervenire e che quindi la
questione andrà valutata, ma in tempi che non possono essere immediati.
Non certo, insomma, entro domani quando termineranno le offerte.
Nel
comunicato di Cairo si ribadisce inoltre che il corrispettivo
dell’Opas, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni dell’offerente
del 12 luglio, «esprime una valorizzazione pari a 1,06 euro» per
ciascuna azione Rcs e che pertanto «rappresenta un premio del 6%
rispetto al corrispettivo unitario, pari a 1 euro in contanti, offerto
da Imh». La formula per il calcolo del corrispettivo dell’Opas - 0,18
azioni di Cairo Communication al prezzo attuale di Borsa più 25
centesimi cash - viene invece contestata dalla cordata dell’Opa Bonomi,
che sostiene che il prezzo così risultante debba essere rettificato fino
a 14 centesimi per tener conto della variazione della posizione
finanziaria netta di Cairo Communication in conseguenza
dell’indebitamento assunto per pagare la parte in contante dell’offerta.
Una
questione che potrebbe avere rilievo anche su un piano diverso da
quello del primato dell’offerta più alta. Infatti, è consentito
l’acquisto di azioni sul mercato purchè a prezzo non superiore a quello
dell’offerta pubblica, salvo, in caso contrario, adeguare il
corrispettivo per tutti. Mentre nel caso dell’Opa per contanti il limite
è chiaro, in un’offerta anche parzialmente di scambio un po’ meno,
soprattutto se ci sono versioni differenti e nessuna pronuncia di una
parte terza che tagli la testa al toro. Se per esempio Cairo ottenesse
il superamento delle soglie in Rcs(minima del 35% o obiettivo del 50%
più un’azione) con acquisti sul mercato, la controparte potrebbe
contestarne la legittimità (supposizione di chi scrive).
Gli
acquisti sul mercato però a oggi sono stati denunciati solo da Imh, che
ieri ha dichiarato l’acquisto (alla data di ieri) di 11,34 milioni di
azioni Rcs al prezzo unitario di 0,9892 euro che portano così la
partecipazione in mano alla cordata, al netto delle adesioni, al 24,77%:
quota che poi verrà girata al veicolo. Complessivamente, con le
adesioni arrivate finora all’Opa, la quota su cui può contare la cordata
Bonomi è salita al 27,8%.
Lunedì invece, riferiscono i broker di
Borsa, Equita - che è uno degli advisor di Cairo - ha dichiarato
volontariamente (perchè l’obbligo non c’è più) l’acquisto di un blocco
di 20 milioni di azioni Rcs, pari a circa il 3,8% del capitale. Magari è
un caso, ma trascorsi i due giorni per la liquidazione, il fondo
Antares ha dichiarato di avere aderito all’Opas con 20 milioni di
titoli. Luca Orsini, che è tra i fondatori, ha precisato che il
pacchetto non rientra però ancora nel conteggio ufficiale che, a ieri,
segnalava adesioni per l’11,29% del capitale Rcs. Anche la quota di
Nextam - poco meno del 3% in arrivo per Cairo - non è ancora
conteggiata. Analoga decisione sarebbe in arrivo da parte dei fondi
Ersel. Non ci sono invece conferme ufficiali sulle voci che davano nel
primo blocco di adesioni, oltre la quota di Intesa (4,2%), anche quella
detenuta da Urbano Cairo tramite UT Communication (4,7%).
Caduta
nel vuoto anche la richiesta di maggior trasparenza sulla provenienza
delle adesioni all’Opas Cairo, avanzata con una nota pubblica da Imh,
dove si fa riferimento alle comunicazioni di Borsa italiana, «secondo le
quali le azioni Rcs apportate all'Opas Cairo nella giornata del 12
luglio risultano essere pari a circa il 9,43% del capitale sociale di
Rcs, nonché ai rumours di stampa, dai quali emergerebbe che tali
adesioni potrebbero essere riferibili ad azioni Rcs conferite
all'offerta prevalentemente da parte dello stesso Urbano Cairo, nonché
da Intesa Sanpaolo (advisor finanziario di Cairo Communication oltre che
banca finanziatrice della stessa), il tutto per una partecipazione
aggregata che, ove confermata, potrebbe complessivamente ammontare a
circa l'8,90% del capitale sociale di Rcs». Imh, chiede dunque «che
venga debitamente fornita adeguata ed esaustiva informativa in merito
alla fondatezza delle notizie riportate dalla stampa».
Ieri il
titolo Rcs ha chiuso in Borsa a 0,9895 euro (+0,25%), Cairo
Communication a 4,48 euro (-1,37%). Le azioni Rcs acquistate a partire
da oggi non potranno più essere consegnate alle due offerte, dato che la
liquidazione delle azioni in Borsa italiana è a due giorni.