il manifesto 9.7.16
Raggi fuoriprogramma: riceve la piazza
Campidoglio. I dubbi dell'ex assessora Daniela Morgante dopo la frenata sulla nomina
di Giuliano Santoro
ROMA
Era già successo lo scorso 24 giugno: la sindaca Virginia Raggi
freschissima di insediamento era rientrata in Campidoglio alla fine di
una giornata intensa, richiamata dall’impellenza di dover firmare dei
documenti. Aveva colto l’occasione del ritorno in ufficio per incontrare
le donne dei ventidue Centri antiviolenza romani la cui convenzione col
Comune non era stata rinnovata dal commissario Tronca. La delegazione
era salita dalla piazza del Campidoglio all’ufficio della sindaca. Le
donne avevano raccolto la disponibilità a farsi carico del problema,
raccontando tra l’altro di averla vista provata da quei primi giorni di
lavoro e da quelle che abbiamo scoperto essere le difficoltà di
composizione della giunta.
È successo di nuovo, e la circostanza
fa pensare ad un atteggiamento non casuale ma ad una scelta che
assomiglia ad un messaggio preciso ai protagonisti delle vertenze
romane. I manifestanti della rete Decide Roma che si erano radunati
sulla scalinata che conduce alla piazza del monumento equestre a Marco
Aurelio e ai quali è stato impedito di arrivare davanti all’aula
consiliare dalla questura, sono stati ricevuti da alcuni assessori
freschi di nomina della appena nata giunta capitolina. C’erano
l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Paolo Berdini, la
responsabile dell’ambiente Paola Muraro e Laura Baldassarre, che nella
squadra di Raggi si occupa di scuola e politiche sociali. «Sono state
sottoposte loro le urgenze dei lavoratori dei canili comunali e dei
servizi d’accoglienza: «Internalizzare è l’unica soluzione in grado di
garantire livelli occupazionali, qualità del servizio, minori costi per
l’amministrazione», hanno detto lavoratori e attivisti agli assessori.
«La nostra lotta si basa sul controllo popolare e partecipato da parte
di cittadini e lavoratori sui servizi e su tutti i beni comuni urbani –
ribadiscono da Decide Roma all’indomani del colloquio con gli assessori
-. Misureremo la nuova amministrazione alla prova dei fatti, senza
sconto alcuno». Il prossimo appuntamento è per il 20 luglio in piazza
dei Sanniti, nel quartiere di San Lorenzo, per una «assemblea di
autogoverno» cui dovrebbe partecipare proprio l’assessore Berdini. Dal
canto suo, Paola Muraro ha preso l’impegno di andare a trovare i
lavoratori del canile della Muratella che autogestiscono il servizio in
attesa che il Comune prenda le opportune decisioni.
Il mix di
spinte dall’alto e dal basso, di spontaneismo e blindature ferree che
rappresenta la vita del Movimento 5 Stelle si sta spalmando sulla
complessità della politica romana. La sfera decisionale
dell’amministrazione pentastellata pare muoversi all’interno di cerchi
concentrici. Le giornate, convulse e a porte chiuse, delle nomine e del
confronto tra diverse anime, potrebbero avere una coda velenosa: Daniela
Morgante, magistrata della Corte dei conti e già assessora al Bilancio
nella giunta Marino, non avrebbe preso la frenata sulla sua nomina.
Potrebbe mollare. Ieri intanto però Raggi è uscita dall’inner circle e
ha riunito la maggioranza ancon i tavoli di lavoro e i cittadini che
hanno partecipato assieme al M5S romano alla scrittura del programma e
che già l’altro giorno, alla prima convocazione del consiglio,
riempivano ostentando spillette pentastellate e gadget la piccola platea
dell’aula. «Stiamo discutendo delle linee programmatiche, ci sono anche
gli assessori – spiega Paolo Ferrara -. Si tratta del primo documento
che rispecchia il programma, con le priorità trasporti, rifiuti e
trasparenza». Tra le impellenze una in particolare, discussa ieri con
l’assessore Marcello Minenna: l’assestamento di bilancio da approvare
entro la fine di questo mese.