il manifesto 10.7.16
L’emergenza del «turbo-nazismo»
Germania. Un nuovo profilo di estremista di destra
di Sebastiano Canetta, Ernesto Milanesi
DÜSSELDORF
La destra xenofoba è un’emergenza conclamata in Germania. I riflettori
negli uffici di Friedrichstrasse 62-80 – la sede del Verfassungsschutz
(che si preoccupa della difesa dei principi costituzionali) al ministero
degli interni del Nordrhein-Westfalen – sono puntati in particolare sul
fenomeno del «turbo-nazismo».
È il Land al confine con Belgio e
Olanda, il più popoloso con 18 milioni di residenti, ma anche una delle
ultime roccaforti della Spd che governa insieme ai Verdi. L’intelligence
si è concentrata sugli episodi che riguardano “assalti” alle strutture
che ospitano rifugiati e migranti: 22 sono stati particolarmente
violenti, ma soprattutto il 66% dei responsabili sospettati non compare
negli archivi di polizia.
«C’è un nuovo profilo di estremista di
destra: gente che si radicalizza in modo molto più veloce, saltando
dalla soglia dell’ideologia direttamente all’azione violenta senza
alcuna transizione» dichiara il ministro dell’Interno Ralf Jäger
illustrando il rapporto, «È anche particolarmente difficile riconoscere
questo fenomeno di turbo-estremismo che eccede le caratteristiche dei
tradizionali gruppi neo-nazisti, xenofobi e razzisti».
Nel 2015 in
tutta la Germania sono stati censiti 13.846 “attacchi” di matrice
estremista di destra rispetto ai 10.541 dell’anno precedente. Ma sono,
di fatto, raddoppiati gli episodi di violenza (921) e di stampo xenofobo
(4.183). Sempre secondo il ministero degli interni federale, i casi di
reati con una matrice di ultra-destra razzista e violenta sono passati
da 316 a 612.
Ma nel Land Nordrhein-Westfalen lo scenario appare
ancor più drammatico. Tanto da suggerire un vero e proprio focus sui 222
rapporti dedicati ai crimini (incitamento all’odio razziale, ma anche
danni materiali) commessi intorno alle case dei migranti. Sintomatico
quello del 4 ottobre 2015 con l’incendio dell’Asylheim ad Altena, nel
Sauerland, con sette rifugiati all’interno: due gli arrestati in attesa
di processo.
Anche così è affiorata la sigla Oss, Old School
Society, dalla vocazione terroristica neonazista come testimoniano le
azioni in Sassonia
Tuttavia inquieta di più lo “spontaneismo”:
spesso gli investigatori non hanno verificato «alcun controllo centrale
di questi attacchi xenofobi da parte delle organizzazioni di estrema
destra». L’accoltellamento di Henriette Reker, poi eletta sindaco di
Colonia, testimonia proprio l’improvviso e incontrollato
“turbo-estremismo di destra”. E nel rapporto dell’agenzia di
intelligence di Düsseldorf si certifica la nuova tendenza: «Le campagne
disumane contro i rifugiati da parte dell’estrema destra hanno
contribuito ad un abbrutimento del clima politico. Il numero e la
gravità degli attacchi contro le case dei rifugiati sono estremamente
preoccupanti».
Così Thomas Mücke, presidente del programma
Prevention Network, può tratteggiare il fenomeno che riguarda l’intera
Germania: «C’è una sorta di hardcore sulla scena di estrema destra, che è
politicamente attivo e viene alimentato insieme a certe sottoculture,
come gli skinhead, per effettuare crimini violenti come prova di
appartenenza ad un gruppo di pari».
Intorno all’emergenza
rifugiati si accende la miccia del radicalismo che sfugge ai controlli e
agli archivi di polizia: «C’è una sorta di latente estremismo di
destra, che non necessariamente si manifesta proprio perché non si
organizza. Ma diventa visibile solo in determinate crisi sociali. Si
registra la stessa tendenza sociale nella crescita dei partiti populisti
come Afd o di estrema destra come il Npd».
Intanto fa scalpore
l’eco del documentario “Il terrore di destra, la nuova minaccia”
prodotto dall’emittente pubblica regionale Südwestrundfunk di Stoccarda.
Racconta la storia del neonazista Thomas, 22 anni, arrestato nel 2009
in possesso di pistola, fucile d’assalto e 22 chili di materiale chimico
utile a costruire una bomba.
Potenziale bersaglio la città di
Friburgo, ma al processo nel 2012 ha esibito il regolare porto d’armi e
l’iscrizione al club della caccia che consentivano le armi.
Ecco:
il “turbo-nazismo” legalmente armato è l’altro inquietante problema in
Germania. La verifica da parte delle agenzie regionali del
Verfassungsschutz spalanca più di una falla nella burocrazia, in
particolare in Sassonia dove a 25 noti criminali di estrema destra è
stato concesso il porto d’armi nel 2015 mentre soltanto a tre è stato
ritirato.
Il governo minimizza per bocca di Emily Haber,
sottosegretario all’interno: «La Germania ha una delle leggi più severe
in materia in tutto il mondo». Replica Hans Vorländer, politologo
dell’Università di Dresda esperto di estremismo di destra: «Naturalmente
se qualcuno vuole davvero un’arma, riesce a ottenerla. Ma non vi è un
processo rigoroso per il rilascio della licenza. E se ci sono evidenze
di appartenenza ai circoli neonazisti o estremisti di destra, le
autorità dovrebbero negare l’autorizzazione. Invece, sembra che siano
state un po’… distratte. Quindi sì, direi proprio che questo è un
fallimento».
E proprio in questi giorni, a Monaco, la questione
torna in primo piano. Spunta l’ombra dei servizi segreti al processo che
vede alla sbarra Beate Zschäpe, 38 anni, unica superstite della cellula
neonazista Nationalsozialistischer Untergrund (Nsu). Fra il 1997 e il
2011 responsabile degli “omicidi del kebab” (otto turchi, un greco e una
poliziotta) e delle esplosioni a Colonia.
La pistola Ceska 7.65
sarebbe stata fornita dal Npd, il partito di estrema destra. Ma
soprattutto fa specie la “rete” di 126 simpatizzanti disposti ad aiutare
i neonazisti, insieme alla complicità degli 007 “deviati” di Berlino
con i militanti di quella che è stata ribattezzata Braune Armee
Fraktion.
Ora la Germania è costretta a guardarsi allo specchio
senza più giustificazioni. L’ultimo “censimento” dell’estremismo di
destra nei 16 Land contabilizza oltre 21 mila persone, ma soprattutto la
metà “orientata” a mettere in pratica l’ideologia con la violenza.
Sono, invece, poco più di un migliaio gli “islamisti radicali”
attenzionati dalle forze dell’ordine…