Corriere 9.7.16
Di Maio e la visita ai palestinesi
«Noi condanniamo la violenza di Hamas»
Davide Frattini
BILIN
«Si sono persi tutta l’azione». È dispiaciuto Abdallah che gli ospiti
italiani non abbiano potuto assistere alla protesta messa in scena ogni
venerdì da undici anni. I palestinesi che risalgono la strada tra i
campi della Cisgiordania, i soldati israeliani che li aspettano in
tenuta antisommossa, gli slogan e le bandiere, le maschere antigas da
dove escono strizzati i capelli biondi delle attiviste straniere
dell’International Solidarity Movement. Almeno non ci sono stati
scontri, quando un ragazzo prova a raccogliere una pietra gli altri lo
fermano: sanno che la risposta sarebbero i lacrimogeni sparati ad
altezza d’uomo.
Questa parte del viaggio di cinque giorni tra
Israele e Palestina non è stata organizzata per i tre politici del
Movimento 5 Stelle dall’ambasciata e dal consolato italiani come gli
altri incontri o la visita di ieri mattina al memoriale dell’Olocausto a
Gerusalemme. Abdallah Abu Rakhme spiega di essere stato contattato da
Luisa Morgantini, che aveva guidato i grillini nel primo giro in queste
terre tre anni fa. Tour che aveva fatto infuriare Naor Gilon,
l’ambasciatore israeliano a Roma, proprio per il ruolo dell’ex
europarlamentare di Rifondazione comunista: «Ben nota per le sue
posizioni estremiste», aveva scritto in una lettera di protesta.
Questa
volta la delegazione è composta da Luigi Di Maio, vicepresidente della
Camera, dalla senatrice Ornella Bertorotta e da Manlio Di Stefano che
era già stato in Palestina nel 2013 e aveva conosciuto gli abitanti di
Bil’in. Insieme siedono all’ombra degli ulivi, i palestinesi raccontano
della lotta non violenta contro la barriera che ha tagliato in due le
colline dove sono cresciuti, delle tattiche per fermare l’espansione
delle colonie israeliane. I palazzi in costruzione stanno dall’altra
parte delle lastre di cemento alte nove metri che turbano Di Maio: «La
politica dei muri va superata, la stiamo vivendo in Europa e va
superata».
Il sindaco del villaggio sta appoggiato al tronco
centenario e racconta come funziona il sistema elettorale locale. È di
Fatah, il partito laico del presidente Abu Mazen, che dal 2007 bisticcia
per il potere con i fondamentalisti di Hamas. «Noi condanniamo le
azioni terroristiche di Hamas», commenta Di Maio.