Corriere 8.7.16
Lombardi: con lei incomprensioni
Ma ora lavoriamo insieme per Roma
intervista di Emanuele Buzzi
«La
giunta è stata decisa da Virginia, il mio è stato un contributo come
quello di altri portavoce. Siamo un gruppo ed è un progetto che si porta
avanti insieme, come abbiamo sempre detto»: Roberta Lombardi, ex
capogruppo e volto del Movimento a Roma, parla dopo le voci di attriti
tra lei e Virginia Raggi.
Dicono che ci siano assessori molto vicini a lei.
«Ma
per favore, non me ne voglia ma la sua è una deformazione
professionale. Lo capisco, seguendo la politica degli ultimi 20 anni si è
sempre ragionato per correnti, cordate, colpi bassi, ma noi siamo
diversi. Ci possono essere momenti difficili, per carità, ma si
affrontano con correttezza e lealtà, superandoli, e ciò che conta è che
ogni misura e provvedimento, ogni passo viene compiuto nell’interesse
dei cittadini».
È dispiaciuta che Marcello De Vito non sia vicesindaco come ipotizzato da Di Battista prima delle comunarie?
«Non
vedo perché, nessuno parteggia per nessuno qui, non avrebbe senso.
L’obiettivo è uno solo: risollevare la città che i partiti ci hanno
lasciato in macerie».
C’è Adriano Meloni, che in passato ha lavorato in progetti in cui è stata coinvolta la Casaleggio Associati...
«Sì,
prima ancora che nascesse il M5S peraltro. Nel 2001 ha lanciato
Expedia.it. Insomma, un professionista, con la p maiuscola, non crede?»
I problemi però ci sono stati: la nomina di Marra, il ruolo di Frongia: non si poteva evitare?
«Sulle
nomine di Frongia e Marra molto rumore per nulla: c’era un work in
progress . Erano le prime nomine che Virginia doveva fare appena entrata
in Campidoglio, sono le regole. Poi quando si è arrivati al
completamento della giunta lo stesso Frongia ha concordato di ricoprire
il ruolo di vicesindaco perché era più idoneo all’assetto della squadra
che si stava formando. Marra invece è stato un traghettatore tecnico,
come già ha spiegato il sindaco».
Avete coinvolto perfino Grillo nei vostri attriti...
«Coinvolto
Grillo? Ma per favore, queste sono ricostruzioni lunari della realtà.
Si vuole far passare Virginia come una persona indifesa, fragile.
Guardi, glielo assicuro, è tutto il contrario. Io vedo molta
determinazione in lei e lo ritengo un grande punto di forza».
Come sono i suoi rapporti ora con Raggi?
«Sono
come prima. Ci conosciamo da tre anni e sono tre anni che lavoriamo
insieme. Ci possono essere state delle incomprensioni in passato, vero,
così come ci sono state con altri consiglieri e così come ne ho avute
con alcuni parlamentari. Siamo esseri umani, l’importante è avere la
consapevolezza che quando rappresentiamo un’istituzione la priorità è
lavorare per il bene comune e per la città»
Che peso avrà il mini direttorio? Non teme possa limitare la libertà d’azione del sindaco?
«Non
esiste alcun mini direttorio ma un gruppo a sostegno di un obiettivo:
restituire a Roma la bellezza che merita. E a lavorare sarà il sindaco
con la sua giunta e in consiglieri. Noi opereremo sui fronti che ci
competono».
Come scatta il mancato principio del rispetto del codice etico?
«Nel momento in cui il codice viene violato ci sono delle procedure da seguire, ben specificate».