Corriere 7.7.16
Raggi trova all’ultimo la quinta donna Lo Cicero fuori, lo sport a Frongia
A Roma giunta completa, oggi il primo consiglio. Al vicesindaco il dossier Olimpiade
di E. Men.
ROMA
La new entry finale, quella che permette a Virginia Raggi di far
quadrare il cerchio della sua giunta che sarà presentata oggi — in un
Campidoglio chiuso alle manifestazioni di piazza e con la diretta
streaming sul blog di Beppe Grillo anziché sul sito istituzionale del
Comune — è una giovane ricercatrice, classe ’78, dell’Università
telematica «Uninettuno».
Si
chiama Linda Meleo, dottorato di ricerca alla Luiss in «Diritto ed
Economia», che ha scritto nel 2013 un saggio sulla «Sostenibilità a
Roma» per Italianieuropei e che nel curriculum cita la stesura del
rapporto annuale 2009 «Città mobili», realizzato per l’Anci dove si
trattava il tema «della domanda e dell’offerta di mobilità in ambito
urbano e le spese e investimenti per la mobilità urbana a partire dai
bilanci comunali». La delega sui Trasporti, che comporta anche mettere
le mani sul «carrozzone» Atac, toccherà a lei.
Con
l’ultimo nome, pescato in extremis dal cappello a cilindro, la giunta è
fatta. Saranno cinque donne (come anticipato dal Corriere ) e cinque
uomini. Oltre Meleo e Raggi (che terrà la delega, delicatissima, sul
Personale), ci sono Paola Muraro all’Ambiente (nonostante la diffida
scritta all’Ama per avere 200 mila euro di una vecchia consulenza),
Flavia Marzano alla Smart City, Laura Baldassarre a Sociale e Scuola.
Cinque,
alla fine, anche gli uomini. Resta fuori Andrea Lo Cicero, condannato
dalle polemiche dei giorni passati (dalla frase omofoba a quella sugli
«zingari di m...»), che arriva in moto e va via prima della fine della
giunta informale. È l’unico che parla: «Sono emozionato come un
bambino». Ma non sarà assessore: per lui, solo un ruolo da testimonial.
Le deleghe sullo Sport, invece, vanno a Daniele Frongia, in giunta come
vicesindaco nonostante l’ultimo parere chiesto dalla Raggi all’Anac di
Raffaele Cantone. Richiesta del 4 luglio, forse non a caso «il giorno
dell’indipendenza». Il parere di Cantone è a doppia lettura: a norme
vigenti l’incarico a Frongia come capo di gabinetto poteva anche essere
assegnato (seppur come figura di staff del sindaco, non come dirigente
apicale) ma lo stesso Cantone scrive che quella norma andrebbe rivista.
In ogni caso, per Raggi, è un messaggio politico ai suoi «oppositori»
esterni e interni.
Frongia
con la delega allo Sport ha un altro risvolto: a lui finirà uno dei
dossier più importanti, quello sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi
del 2024. Gli altri uomini sono quelli già noti: Paolo Berdini
all’Urbanistica, Luca Bergamo alla Cultura, Marcello Minenna che avrà il
«super-assessorato» a Bilancio, partecipate e Patrimonio, Adriano
Meloni (indicato da Davide Casaleggio) a Commercio e Turismo.
Cinque
e cinque: la parità di genere, sancita dallo Statuto di Roma Capitale
(e sulla quale i Cinque Stelle si sono «arrovellati» nelle ultime ore) è
garantita. Ed eventuali ricorsi al Tar, come capitò a Gianni Alemanno,
scongiurati. Anche perché, fuori dalla giunta, un ruolo decisivo lo avrà
Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti, che verrà nominata
capo di gabinetto.
Oggi,
alla prima riunione dell’Assemblea Capitolina, cominceranno però le
scaramucce con le opposizioni. Prima fra tutte, la «battaglia» degli
scranni: M5S si vuole sedere a sinistra della presidenza (in Campidoglio
ci sono due tribune contrapposte, non un emiciclo come in Parlamento),
dove c’erano quelli del Pd. Che, per non essere «sfrattati» del tutto,
dovranno stringersi nei pochi posti rimanenti. Per la «prima» in aula,
ci saranno anche Giorgia Meloni, Roberto Giachetti (che ha rinunciato al
compenso da consigliere comunale), Alfio Marchini e Stefano Fassina
(che «benedice» la scelta di Minenna al Bilancio), i candidati a sindaco
battuti dalla Raggi. Che, ieri, sera, fatta finalmente la giunta, è
andata a festeggiare il compleanno di Luigi Di Maio su un barcone sul
Tevere. Brindando, forse, al suo mandato da sindaca che inizia.