giovedì 7 luglio 2016

Corriere 7.7.16
Raggi trova all’ultimo la quinta donna Lo Cicero fuori, lo sport a Frongia
A Roma giunta completa, oggi il primo consiglio. Al vicesindaco il dossier Olimpiade
di E. Men.

ROMA La new entry finale, quella che permette a Virginia Raggi di far quadrare il cerchio della sua giunta che sarà presentata oggi — in un Campidoglio chiuso alle manifestazioni di piazza e con la diretta streaming sul blog di Beppe Grillo anziché sul sito istituzionale del Comune — è una giovane ricercatrice, classe ’78, dell’Università telematica «Uninettuno».
Si chiama Linda Meleo, dottorato di ricerca alla Luiss in «Diritto ed Economia», che ha scritto nel 2013 un saggio sulla «Sostenibilità a Roma» per Italianieuropei e che nel curriculum cita la stesura del rapporto annuale 2009 «Città mobili», realizzato per l’Anci dove si trattava il tema «della domanda e dell’offerta di mobilità in ambito urbano e le spese e investimenti per la mobilità urbana a partire dai bilanci comunali». La delega sui Trasporti, che comporta anche mettere le mani sul «carrozzone» Atac, toccherà a lei.
Con l’ultimo nome, pescato in extremis dal cappello a cilindro, la giunta è fatta. Saranno cinque donne (come anticipato dal Corriere ) e cinque uomini. Oltre Meleo e Raggi (che terrà la delega, delicatissima, sul Personale), ci sono Paola Muraro all’Ambiente (nonostante la diffida scritta all’Ama per avere 200 mila euro di una vecchia consulenza), Flavia Marzano alla Smart City, Laura Baldassarre a Sociale e Scuola.
Cinque, alla fine, anche gli uomini. Resta fuori Andrea Lo Cicero, condannato dalle polemiche dei giorni passati (dalla frase omofoba a quella sugli «zingari di m...»), che arriva in moto e va via prima della fine della giunta informale. È l’unico che parla: «Sono emozionato come un bambino». Ma non sarà assessore: per lui, solo un ruolo da testimonial. Le deleghe sullo Sport, invece, vanno a Daniele Frongia, in giunta come vicesindaco nonostante l’ultimo parere chiesto dalla Raggi all’Anac di Raffaele Cantone. Richiesta del 4 luglio, forse non a caso «il giorno dell’indipendenza». Il parere di Cantone è a doppia lettura: a norme vigenti l’incarico a Frongia come capo di gabinetto poteva anche essere assegnato (seppur come figura di staff del sindaco, non come dirigente apicale) ma lo stesso Cantone scrive che quella norma andrebbe rivista. In ogni caso, per Raggi, è un messaggio politico ai suoi «oppositori» esterni e interni.
Frongia con la delega allo Sport ha un altro risvolto: a lui finirà uno dei dossier più importanti, quello sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Gli altri uomini sono quelli già noti: Paolo Berdini all’Urbanistica, Luca Bergamo alla Cultura, Marcello Minenna che avrà il «super-assessorato» a Bilancio, partecipate e Patrimonio, Adriano Meloni (indicato da Davide Casaleggio) a Commercio e Turismo.
Cinque e cinque: la parità di genere, sancita dallo Statuto di Roma Capitale (e sulla quale i Cinque Stelle si sono «arrovellati» nelle ultime ore) è garantita. Ed eventuali ricorsi al Tar, come capitò a Gianni Alemanno, scongiurati. Anche perché, fuori dalla giunta, un ruolo decisivo lo avrà Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti, che verrà nominata capo di gabinetto.
Oggi, alla prima riunione dell’Assemblea Capitolina, cominceranno però le scaramucce con le opposizioni. Prima fra tutte, la «battaglia» degli scranni: M5S si vuole sedere a sinistra della presidenza (in Campidoglio ci sono due tribune contrapposte, non un emiciclo come in Parlamento), dove c’erano quelli del Pd. Che, per non essere «sfrattati» del tutto, dovranno stringersi nei pochi posti rimanenti. Per la «prima» in aula, ci saranno anche Giorgia Meloni, Roberto Giachetti (che ha rinunciato al compenso da consigliere comunale), Alfio Marchini e Stefano Fassina (che «benedice» la scelta di Minenna al Bilancio), i candidati a sindaco battuti dalla Raggi. Che, ieri, sera, fatta finalmente la giunta, è andata a festeggiare il compleanno di Luigi Di Maio su un barcone sul Tevere. Brindando, forse, al suo mandato da sindaca che inizia.