Corriere 6.7.16
Riforma lavoro Strappo di Valls
di Stefano Montefiori
Come
per la legge Macron del 2014 e per la prima lettura del testo nel
maggio scorso, il governo francese ricorre di nuovo all’articolo 49-3
per fare passare la riforma del lavoro anche senza il voto parlamentare.
Il 49-3 è una specie di «fiducia», uno strumento eccezionale che
consente di governare anche quando la maggioranza traballa. Gli
oppositori hanno tempo fino a oggi alle 15 per raccogliere le 58 firme
necessarie per mettere ai voti una mozione di censura che se approvata
(con 289 voti) farebbe cadere il governo. All’annuncio di Valls, la
destra si è indignata e ha immediatamente abbandonato l’aula. Mossa
abile, perché ad accusarsi a vicenda sono rimasti i socialisti divisi
tra fedeli al governo e «frondisti». Il premier Valls denuncia
l’alleanza perversa tra i sindacati di estrema sinistra e le forze
«dell’immobilismo e della conservazione», i frondisti parlano di
tradimento degli interessi dei lavoratori. È improbabile che la mozione
di censura venga approvata. Ma, in ogni caso, il governo francese non ha
più una maggioranza.