Corriere 4.7.16
Pd, sfida in direzione. Minoranza all’attacco
Confronto serrato, dal referendum alla legge elettorale. Fornaro: «Ci voleva un bagno di umiltà, e invece...»
di Al. T.
ROMA
Come in ogni direzione, anche stavolta la locuzione più usata è «resa
dei conti». Intesa come scontro aperto tra il segretario Matteo Renzi e
la minoranza del Pd. Nell’incontro di oggi alle 15 in via Palermo (si è
scelto di spostarsi dall’abituale sede romana del Nazareno perché
consente una diretta streaming di migliore qualità e anche una migliore
aria condizionata) si assisterà però, più probabilmente, a una
guerriglia di posizionamento sui vari fronti aperti, a cominciare dai
referendum e dalla legge elettorale. Il premier non intende cedere
sull’eventualità di modifiche all’Italicum e non farà grandi aperture,
nell’attesa che si creino (o meno) le condizioni per il passaggio dal
premio di lista a quello di coalizione. Modifica chiesta a gran voce dal
centrodestra e da settori della sinistra e che, dopo il successo dei 5
Stelle alle elezioni, potrebbe tornare comoda anche al Pd.
Per la
minoranza, però, sarebbe un ritocco insufficiente per una legge che «va
cambiata radicalmente», come condizione per poter dare il via libera al
referendum costituzionale. Ma, ascoltando l’intervista di Renzi a Maria
Latella su SkyTg24 , la sinistra pd ha capito che non ci saranno
aperture sui temi chiave, come spiega Davide Zoggia: «Io speravo che ci
fosse qualche segnale sullo stop al doppio ruolo e un’inversione di
rotta, con il ritorno in primo piano delle questioni sociali. Ma è
chiaro che Renzi continuerà a tenere ferme le sue posizioni. Mi aspetto
qualche piccola concessione sui temi sociali e su politiche più di
sinistra. Ma ho paura che saranno solo parole». Duro Federico Fornaro:
«Dopo le Amministrative serviva un bagno di umiltà. E invece si torna al
solito schema: comando io perché ho vinto le primarie. Ma Renzi si vada
a rileggere bene i dati delle ultime elezioni, perché così rischiamo di
andare a sbattere».