Corriere 16.7.16
Non cediamo alla paura. Torniamo in strada, senza ambiguità
di Susanna Camusso
Caro
direttore, la Cgil è una grande organizzazione sindacale aperta,
fondata sulla libertà di adesione, che non conosce e rifiuta
discriminazioni di carattere religioso o di provenienza geografica.
Democrazia e libertà sono il nostro dna e sono il fondamento della
nostra Costituzione. Sono questi i principi e valori che noi, il nostro
Paese e l’Europa considerano inviolabili e che vogliamo strenuamente
difendere.
Abbiamo combattuto la paura, l’odio razziale, la fame, le
diseguaglianze. Abbiamo avviato la costruzione di un’Europa prospera e
solidale. Per questo non vogliamo né possiamo rassegnarci all’Europa
della paura.
Più volte nella nostra storia siamo stati chiamati a
difendere la democrazia, senza tentennamenti, con il cuore e la forza di
una grande organizzazione. Siamo stati in prima linea a combattere il
terrorismo che dilagava nel nostro Paese. Non ci sono stati né dubbi, né
incertezze perché mai il terrorismo può trovare giustificazioni, siano
esse economiche o sociali, tantomeno ideologiche o religiose. Non
eravamo soli, ovviamente, quel dire a viso aperto da che parte stavano
la Cgil, le sue donne e i suoi uomini, ha contribuito a debellare il
terrorismo, a porre un argine alle stragi e alle uccisioni, ad
assicurare alla giustizia i criminali. Lo abbiamo fatto per non vivere
nella paura, per difendere la libertà e la democrazia. Ogni giorno,
abbiamo confermato e rinnovato quell’impegno.
La paura non è più
nelle piazze delle nostre città, ma nelle piazze e per le vie della
nostra Europa. Le stragi in Spagna, Inghilterra, Belgio, Francia mettono
in discussione quanto abbiamo faticosamente costruito e genera una
paura cieca quanto distruttiva. E la paura alimenta false e pericolose
risposte xenofobe e razziste. Si alzano muri, si chiudono frontiere, si
rompe la solidarietà tra gli uomini, i deboli e gli oppressi, non si
riconosce più e si combatte il diverso. La paura rende fragili la
libertà e la democrazia così faticosamente conquistate. È ora di
scegliere. È ora che tutti noi e tutte noi prendiamo in mano il nostro
destino e il nostro futuro. Non vogliamo che vinca la paura, l’orrore,
la morte. Bisogna combattere l’indifferenza, attivarsi per garantire il
necessario contrasto, non accettare ambiguità, impedire anche i silenzi.
Rispettare ed esigere rispetto da parte di tutti, a cominciare da noi,
dei nostri valori, della nostra democrazia, della nostra libertà. Non
sono scelte negoziabili. Sono le ragioni della nostra convivenza libera e
democratica. Non è più un problema che possiamo delegare ad altri.
Dobbiamo tornare nelle strade, nelle piazze, in tutti i luoghi di
lavoro. Dobbiamo tornare a difendere e promuovere con ancora più forza i
nostri valori di libertà, democrazia, eguaglianza e solidarietà.
Segretario generale CGIL