sabato 16 luglio 2016

Corriere 15.7.16
Zanetti va con Verdini. La sinistra: così lo porta in maggioranza
Il viceministro fonda un nuovo gruppo con tre dei suoi e Ala. E vuole tenere il simbolo di Scelta civica


ROMA Nasce un nuovo gruppo politico alla Camera. E non è un gruppo qualsiasi: «Scelta civica verso Cittadini per l’Italia» fa entrare — di fatto — i verdiniani dentro la maggioranza di governo.
Lo ha voluto il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, segretario di Scelta civica, che ieri ha lasciato il suo gruppo e ne ha fondato uno nuovo. «Era un gruppo sfilacciato, un comodo materasso su cui stare sdraiati in attesa di capire cosa succedeva e che ha portato ad alcune incoerenze difficili da giustificare sul piano politico», ha detto Zanetti, riferendosi ai quattro voti contrari arrivati da Scelta civica alla riforma costituzionale.
Era da tempo che Zanetti voleva portare i verdiniani dentro il partito, e per questo immediata è stata la reazione critica di alcuni deputati di Scelta civica: «Apprendiamo che oggi Verdini è entrato nel governo», hanno commentato Giovanni Monchiero, Bruno Molea e Giovanni Palladino, confermando però il sostegno al governo Renzi.
Zanetti, che vorrebbe portarsi dietro anche il simbolo del partito, è uscito con altri tre deputati, ai quali si aggiungono i dieci di Ala e uno del gruppo Fare, Marco Marcolin, per un totale di quindici deputati, almeno per ora, visto che il numero potrebbe crescere.
«Il gruppo nasce nell’ottica della costruzione di una forza liberaldemocratica» ha spiegato ancora il viceministro Zanetti, trascinandosi dietro una scia di dubbi e polemiche.
Come quelli sollevati da Bruno Molea, secondo il quale se Zanetti lascia Scelta civica non può più esserne il segretario e dunque verrebbe a cadere il presupposto che aveva determinato la sua nomina al dicastero dell’Economia.
Un’altra deputata di Scelta civica, Adriana Galgano, ha polemizzato sull’intento del viceministro di portare con sé il simbolo del partito: «Noi siamo i deputati eletti in Scelta civica, altri quattro sono andati a fare altro. A chi dovrebbe andare il simbolo? A noi, ovviamente: che vogliamo restare e lavorare nell’interesse dei nostri elettori».
Ma non è solo Scelta civica che contesta la scelta fatta dal segretario di partito. Che con questa operazione i verdiniani entrino di fatto dentro la maggioranza di governo, senza altri passaggi istituzionali, lascia l’amaro in bocca soprattutto nella minoranza del Partito democratico. Roberto Speranza — che di quell’area è il leader — è netto: «Fino ad ora ci è stato detto che Verdini e Ala non fanno parte della maggioranza parlamentare che sostiene il governo. Il viceministro Zanetti, messo in minoranza dentro il suo gruppo, costituisce un nuovo gruppo con Denis Verdini. Quindi se Ala resta fuori dalla maggioranza, come ribadito dal premier Matteo Renzi, allora l’unica naturale conseguenza sono le dimissioni di Zanetti dal governo».