Corriere 14.7.16
La guerra dei «saloni»: Torino offre la gestione agli editori
di Cristina Taglietti
Pieni
poteri all’Associazione italiana editori: è questo che, per salvare la
rassegna piemontese, la sindaca Chiara Appendino e il presidente della
Regione Sergio Chiamparino hanno offerto alla delegazione dell’Aie
arrivata a Torino «senza nessuna pregiudiziale» e tornata a Milano
«senza alcuna decisione», come ha detto all’uscita della riunione il
presidente Federico Motta. Che ha affermato chiaramente anche un’altra
cosa: agli editori interessa soltanto il Salone, non la Fondazione per
il Libro, la Musica, la Cultura, definita «un problema territoriale».
Pronta la risposta di Chiamparino: «Stiamo definendo una proposta che
prenda l’affidamento della gestione del Salone fuori dalla Fondazione,
che rimarrebbe operativa per eventi di carattere pubblico legati al
territorio». Aie dovrebbe garantire la gestione per un certo numero di
anni, «troveremo le modalità per garantire i contributi dati finora» ha
aggiunto Chiamparino.
Comune e Regione hanno anche comunicato che
oggi, durante l’assemblea dei soci, proporranno il nome di un nuovo
presidente «che possa avviare questa fase». L’attuale presidente
Giovanna Milella ha comunicato che rimetterà il mandato, mentre Gian
Arturo Ferrari avrebbe rifiutato.
Salvare il Salone, soprattutto
dopo la nuova inchiesta giudiziaria per turbativa d’asta che lo ha
travolto, è la parola d’ordine dei soci fondatori, Comune e Regione, che
— come recita il comunicato congiunto — non escludono «che si possano
individuare anche ulteriori nuovi spazi espositivi. Abbiamo dato agli
uffici legali del Comune e della Regione il mandato di verificare, anche
a fronte dei recenti eventi e della vendita del padiglione 5 del
Lingotto, la possibilità di disdire il contratto pluriennale di
locazione».
Adesso tocca all’Aie decidere se restare a Torino o
realizzare il progetto con Fiera Milano, che prevede una rassegna nei
padiglioni di Rho Pero nella primavera 2017, un rafforzamento e
ampliamento di Più libri più liberi a Roma e una fiera itinerante al
Sud, a cominciare da Bari nel 2018. Un progetto che risponderebbe alle
esigenze degli editori di promuovere la lettura, ma anche di vendere i
libri, soprattutto nelle regioni a indici di lettura più bassi. Certo,
la possibile nuova sede ipotizzata da Chiamparino, cioè Torino
Esposizioni, dove il Salone è nato trent’anni fa, sembrerebbe piuttosto
punitiva riguardo agli spazi. Fiera Milano preme, ha fretta di arrivare a
una conclusione, magari da annunciare prima del consiglio di
amministrazione del 17 luglio.
Le consultazioni di Motta procedono
a tappe forzate: oggi a Roma l’incontro con il ministro per i Beni
culturali Dario Franceschini che domenica aveva fatto un appello per
restare a Torino. Venerdì l’incontro a Milano con l’assessore alla
cultura del Comune Dario Del Corno.