Corriere 1.7.16
Raggi, l’imbarazzo sull’ex di Alemanno
Le polemiche su Marra vicecapo di gabinetto: incarico a tempo. Oggi la sindaca di Roma dal Papa
De Vito: giunta il 7 luglio? Probabile ma non certo. De Biase eletta capogruppo dem in Comune
di Ernesto Menicucci
ROMA
Raccontare i primi passi del Movimento Cinque Stelle nella Capitale,
dopo la sbornia dei 771 mila voti presi da Virginia Raggi — che oggi
avrà la sua prima udienza con il Papa — significa leggere nei fondi del
caffé e interpretare i segnali. Il primo è della mattina presto, quando
sul blog di Beppe Grillo, organo ufficiale del Movimento, compare un
post della stessa Raggi: «A Roma il cambiamento è iniziato». Messaggio
al quale, nel pomeriggio, fa seguito quello firmato «Movimento Cinque
Stelle» che declina sul resto dell’Italia («Non si può fermare il vento
con le mani») lo stesso concetto. Un modo, quello di Grillo, di cercare
di legittimare la sindaca neoeletta, alle prese con una «falsa partenza»
che ha già messo in agitazione i vertici di M5S.
Un avviso ai
naviganti rivolto più ai mugugni interni che al mondo esterno. I primi
passi della Raggi, infatti, hanno già creato due fronti contrapposti: da
una parte la sindaca, col suo «Raggio magico» guidato da Daniele
Frongia, il consigliere comunale che alle «comunarie» si ritirò dalla
corsa a sindaco per appoggiare Virginia e che è stato nominato capo di
gabinetto. Dall’altra Roberta Lombardi, deputata romana, a cui fa
riferimento il futuro presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De
Vito. In mezzo, Paola Taverna, che ieri era in Campidoglio.
Uno
scontro venuto in superficie con una delle prime nomine fatte dalla
Raggi: quella dell’ex alemanniano Raffaele Marra, che affiancherà
Frongia come vicecapo di gabinetto. I due collaborano da tempo: da
quando Frongia era a capo della commissione Spending review del Comune e
Marra un dirigente di Palazzo senatorio. Nomina, però, non concordata
con tutto lo staff (come invece prescrive il codice etico firmato da
Raggi), e sulla quale c’è il primo ripensamento: «Sarà un incarico a
tempo», filtra dai Cinque Stelle. Ma i dubbi restano: Raggi ha firmato
l’ordinanza? Se sì, come mai non è sul sito del Comune? Se a Marra è
stato dato un ruolo, una marcia indietro deve passare per una revoca del
provvedimento.
Ieri si è svolta la prima riunione «informale» tra
i capigruppo. E proprio De Vito dichiara: «La giunta al primo consiglio
del 7 luglio? Probabile, ma non certo». Al vertice tra maggioranza e
opposizione non c’era il Pd, riunitosi poi alla Camera: all’unanimità, è
stata scelta Michela Di Biase, moglie del ministro Franceschini, come
capogruppo. Roberto Giachetti attacca: «Città al collasso e non c’è
ancora la giunta». Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti invece
promette collaborazione. «Io sono un cittadino romano, il sindaco Raggi è
il mio sindaco. L’opposizione la fanno i partiti, non le istituzioni».