Repubblica 9.6.16
Napoli, bufera sui dem indagate due candidate “Lavoro in cambio di voti”
L’accusa
dei magistrati: corruzione elettorale. Perquisiti i comitati Un video
di Fanpage rivela passaggio di denaro davanti ai seggi
di Dario Del Porto
NAPOLI.
Sul voto per le amministrative a Napoli si allunga l’ombra di
un’inchiesta per voto di scambio che coinvolge due candidate del Pd. Su
disposizione del pm Francesco Raffaele, del pool coordinato dal
procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, i carabinieri hanno perquisito le
case e i comitati elettorali di Anna Ulleto, in corsa per il consiglio
comunale dove ha raccolto 2263 preferenze, e Rosaria Giugliano,
candidata alla municipalità Mercato Pendino, che ha ottenuto 297
consensi.
I magistrati ipotizzano il reato di associazione per
delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Gli indagati sono in
tutto cinque ma non ci sono altri politici. Nell’elenco figura invece un
“galoppino” che avrebbe contattato gli elettori. Secondo l’accusa, le
candidate avrebbero promesso l’inserimento nei progetti “Garanzia
giovani” finanziati dalla Regione. Si tratta di iniziative che prevedono
tirocini formativi della durata di sei mesi retribuiti con 500 euro
mensili. Nel Pd scoppia la bufera. «Se saranno riscontrati i fatti -
afferma il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani - il partito
sarebbe parte lesa rispetto a certi comportamenti. Auspico che la
magistratura faccia il più presto possibile chiarezza su una vicenda
che, se provata, va condannata e punita senza se e senza ma». La notizia
scuote ulteriormente i democrat napoletani, già lacerati dal caso
esploso dopo il voto delle primarie, quando un video di Fanpage aveva
ripreso lo scambio di monetine all’uscita da alcuni seggi, e dalla
sconfitta riportata al primo turno dalla candidata sindaco Valeria
Valente, rimasta esclusa dal ballottaggio «La magistratura faccia
chiarezza sugli episodi contestati, senza sconti per nessuno e per il
ripristino della legalità violata », dice Venanzio Carpentieri,
segretario metropolitano del Pd di Napoli, nei cui confronti peraltro
nei giorni scorsi, dopo il flop elettorale, il premier segretario Matteo
Renzi aveva annunciato l’imminente commissariamento. In serata, è
giunto anche il commento del segretario regionale del partito, Assunta
Tartaglione: «Come abbiamo sempre fatto, siamo al fianco della
magistratura, auspichiamo che la vicenda venga chiarita al più presto e
che eventuali responsabilità vengano perseguite con la massima
fermezza».
Durante la campagna elettorale, Ulleto e Giugliano
avevano corso in coppia, presentandosi insieme in vari appuntamenti
elettorali e in interviste su emittenti locali. Un anno fa, Ulleto era
stata candidata alle Regionali sempre con il Pd, ottenendo oltre
settemila preferenze senza però riuscire ad entrare in consiglio.
Stavolta invece, potrebbe entrare in consiglio comunale nel caso in cui
dovesse scattare il seggio a seguito della ripartizione collegata a
un’eventuale rielezione del sindaco uscente Luigi de Magistris. Le
indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino erano
partite già prima della consultazione elettorale. I primi sospetti di
uno scambio di voti si erano manifestati già alla vigilia delle
primarie. Poi, con l’avvicinarsi delle amministrative, gli investigatori
avevano ipotizzato che preferenze venissero chieste dietro la promessa
di inserimento nei progetti. A urne chiuse sono scattate le
perquisizioni. L’obiettivo è di verificare l’esistenza del presunto
accordo: si cercano documenti, elenchi elettorali e archivi digitali. Le
perquisizioni sono scattate in mattinata, proprio alla vigilia del
nuovo video diffuso da
Fanpage, che aveva evidenziato passaggi di
denaro proprio davanti ai seggi in alcune zone popolari della città. Le
immagini hanno spinto i due candidai in corsa per il ballottaggio, il
sindaco uscente de Magistris e lo sfidante di centrodestra Gianni
Lettieri, a chiedere al prefetto di vigilare sulla regolarità del voto.