mercoledì 8 giugno 2016

Repubblica 8.6.16
Traffico, trasparenza e raccolta dei rifiuti “Ecco l’inesorabile rivoluzione di Virginia”
In caso di vittoria, subito un audit sul debito. In sospeso i dossier più scottanti: Chiesa e dipendenti
di Mauro Favale

ROMA. La funivia, certo. E pure gli autobus di colori diversi a seconda delle linee, «come a Seul, così possono essere riconoscibili da lontano». Ma anche il baratto e la “moneta complementare” per favorirlo. Insieme ai pannolini “lavabili” che, tra l’altro, «aiutano a inquinare meno».
Della Roma 5 Stelle, nelle ultime settimane di campagna elettorale, si è discusso quasi più delle proposte al limite del folklore. Molto meno dei nuovi asili nido da aprire o degli autobus in più che Virginia Raggi vuole mettere in circolazione o, ancora, delle
piste ciclabili che vanno allungate e rimesse in sesto. Tutte proposte che richiedono fondi da trovare attraverso una feroce «lotta agli sprechi».
Ma dei contenuti del piano shock per «recuperare 1 miliardo e 200 milioni», come dice spesso l’aspirante sindaco, si parla poco. L’annuncio di far pagare l’Imu alle strutture del Vaticano usate per esercizi commerciali (con un recupero di 400 milioni di euro, calcola l’M5S) è rimasto appeso alle dichiarazioni primaverili. A ridosso del voto conviene non insistere più di tanto. Come non si parla più dell’idea di un taglio dei dipendenti capitolini (altro serbatoio di voti) ipotizzato da Beppe Grillo e poi smentito dalla candidata del Movimento.
Dalle parti del M5S, però, usano due aggettivi per definire l’avvocato che potrebbe diventare la prima donna sindaco di Roma: «Dolce ma inesorabile». L’aspirante sindaco che tra 12 giorni si scontrerà nei ballottaggi con Roberto Giachetti assicura che la sua «rivoluzione» sarà «graduale e inarrestabile». Queste, dicono, le caratteristiche di un piano illustrato a grandi linee durante la campagna elettorale e partorito dopo una votazione on line.
A febbraio, in 2700 hanno posto le prime tre priorità: mobilità e manutenzione delle strade, trasparenza e stop agli sprechi, emergenza rifiuti e cura del territorio. Su queste tre linee si è orientato il programma della Raggi che in questi giorni ha dato anche qualche indizio delle mosse che intende intraprendere quando (e se) arriverà nell’ufficio con vista sui Fori.
La prima riguarda il debito di Roma: oltre 13 miliardi di euro sui quali verrà avviato un audit, una valutazione, «perché — ha spiegato la Raggi — non sappiamo nemmeno chi sono i debitori del Comune». Probabile ci voglia tutta l’estate per concluderlo. Così come ci vorrà tempo per lo screening degli appalti capitolini sui quali hanno messo mano da Marino al commissario Francesco Paolo Tronca dalla Prefettura alla procura: la Raggi, però, vuole fare da sè ed è probabile che chiederà aiuto all’Anac e a Raffaele Cantone.
In nome della trasparenza, poi, l’idea del M5S è quella di pubblicare sul sito del Comune tutte le spese del Campidoglio: «I romani devono sapere come vengono spesi i loro soldi». Atti che richiederanno diverse settimane per essere portati avanti. Per questo «la rivoluzione» dovrà attendere almeno i tempi tecnici. Stesso discorso vale anche per la macchina burocratica: i dirigenti capitolini, almeno all’inizio, verranno lasciati al loro posto.
Piani di emergenza, al momento, non ce ne sono. Nel programma ci sono però linee guida di lungo periodo. Come per i rifiuti. «Ne produciamo troppi», ha detto la candidata. «Il problema è come vengono confezionati i prodotti ». Tema non facile da affrontare per un sindaco. Il piano è quello di creare delle “compostiere” di quartiere per raccogliere la frazione organica. Poi, ovviamente, accelerare sulla differenziata porta a porta. Gli 8000 dipendenti Ama devono essere «utilizzati al meglio». E per gli appalti (che avevano solleticato gli appetiti di Mafia capitale) si chiederà aiuto ancora una volta all’Anac.
Sul fronte mobilità si è già detto degli autobus in più. Così come della funivia tra Casalotti e Boccea, idea di un comitato di cittadini. Nel programma M5S c’è anche un tram da Subaugusta a Saxa Rubra. E poi, biglietto elettronico da “timbrare” in entrata e in uscita. Coi tassisti, potente lobby portatrice di voti, nessuna guerra: tra le auto bianche e Uber la Raggi sceglie i taxi con i quali prevede accordi sull’uso dei ticket elettronici. Sul versante dell’economia, il programma prevede un rilancio dei mercati rionali attraverso la possibilità di somministrare cibi e bevande così da renderli più attrattivi in orario pranzo e aperitivo. Su sicurezza e rom, altri temi delicati a Roma, i 5 Stelle puntano a una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine e al «superamento» dei campi nomadi. Come? Il programma non lo dice.