mercoledì 8 giugno 2016

Repubblica 8.6.16
 Il j’accuse di Bassolino “A Napoli un disastro annunciato, anzi voluto”
“Premier mal consigliato, molti errori”. Valente: “Hai remato contro”. Idea Carbone commissario
L’ex ministro: “Invece di chiamare de Magistris a rispondere dei suoi 5 anni, sono riusciti a fargli fare una campagna da oppositore”
di Conchita Sannino

NAPOLI. La crisi è solo agli inizi. Come i regolamenti di conti. E mentre fioccano prime blande dimissioni nel Pd napoletano, volano gli stracci tra l’ex sindaco sconfitto alle primarie, Antonio Bassolino, e la deputata Valeria Valente, la candidata che ha mancato il ballottaggio per 3 punti, con il Pd precipitato in città al record negativo dell’11 per cento.
«È stato un disastro voluto e annunciato. Il problema non è solo Ala, che fa Ala. Il problema è il Pd che non ha fatto il Pd - analizza Bassolino, nel corso di un’affollata conferenza stampa - La campagna di Napoli è stata la più brutta, carente dal punto di vista ideale e intellettuale. Molti errori sono stati commessi dal leader Pd e premier, mal consigliato. E per me rimane un mistero il motivo per cui Renzi, che io stimo ed ho votato, a Napoli, dove si poteva andare al ballottaggio, ha scelto una strada che quasi certamente non ci avrebbe portato al ballottaggio». Traduzione: ma come ha fatto a non scegliere me.
Poco dopo, via social, è la Valente a puntare il dito contro l’ex sindaco e governatore, accusando Bassolino di aver remato costantemente contro, dopo la vicenda lacerante delle primarie contestate. «Noi avevamo un’impresa ardua di fronte e lo sapevamo: recuperare 5 anni in 5 mesi - scrive la Valente - Sapevamo della debolezza del Pd negli anni successivi al disastro del 2011». Ma, aggiunge la deputata, «le polemiche seguite alle primarie del 6 marzo, i ricorsi, le parole a volte ingenerose e penalizzanti per un partito in corsa, hanno definitivamente spento questo lume di speranza, fermando irrimediabilmente questa già difficile rincorsa. Noi così siamo fatti: non remeremo mai contro». La Valente aveva anche detto: «Bassolino avrebbe fatto peggio». Ora lui replica: «Come si vede che è “turca” e non renziana: perché lo stesso Renzi ha detto in conferenza che a Napoli peggio di così non si poteva fare».
Nessuna autocritica, dunque. «Non credo di aver mai superato il segno - spiega Bassolino - Con i miei post contestavo scelte che finivano per allontanare sempre più una parte del nostro elettorato. Hanno pesato le mie parole? Ma come hanno pesato tutti gli altri elementi. Ma parliamoci chiaro: nell’elezione diretta a fare la differenza è il candidato sindaco ». Bassolino continua. «Il mio ruolo? Intendo dare battaglia ideale e politica con la Fondazione Sudd. Sono stati commessi molti seri errori. Invece di chiamare de Magistris a rispondere dei suoi cinque anni di governo, come sempre per un sindaco uscente, chissà quali strateghi tra Napoli e Roma hanno spinto Renzi a fare lui il candidato sindaco. Un regalo enorme - quasi grida - a de Magistris che ha gestito la campagna come se fosse lui l’oppositore e non l’uomo che doveva rispondere della sua amministrazione. Invece, tanti ministri a Napoli, ma perché?». Una sconfitta «ben più grave di cinque anni fa», al punto che - oltre al commissariamento della segreteria provinciale per il quale si pensa al deputato Ernesto Carbone - Bassolino chiede la testa del segretario regionale, la deputata Assunta Tartaglione «che era arrivata a minacciare per me azioni disciplinari: ma non avevo mai visto lo stalinismo democristiano», ironizza lo showman Bassolino. Per chi voterà ora? «Aspetto indicazioni dal mio Pd, 5 anni fa tra gli stessi contendenti votai scheda bianca». Intanto, dopo le dimissioni del membro della segreteria napoletana Tomaso Ederoclite, se ne va anche il vicesegretario Toti Lange. Su tutti arriva la diagnosi tranchant del governatore Vincenzo De Luca: «A Napoli si pagano anni di assoluta inesistenza di iniziativa politica del Pd. Va ringraziata la Valente per la sua battaglia. A Napoli, per i sondaggi, tutti i candidati interni andavano dal 15 al 17 per cento». Bassolino, sembra dire, era uno di questi. Stracci che continuano a volare.