Repubblica 23.6.16
No dei grillini a Bersani: non cambiamo con voi la legge elettorale
di Annalisa Cuzzocrea
ROMA.
In mezzo al Transatlantico di Montecitorio, durante la pausa d’aula e
dopo un caffè , Alessandro Di Battista dice senza mezzi termini: «Le
riforme ci fanno schifo, come ci fa schifo l’Italicum: una legge
elettorale pericolosa che produce il 75 per cento di nominati». «Allora
accettate le proposte di Pier Luigi Bersani e del presidente del gruppo
Misto Pino Pisicchio? La cambiate?», chiedono i cronisti. «Abbiamo già
presentato una proposta di legge elettorale, il “Toninellum”( dal nome
del deputato M5S Danilo Toninelli- ndr), la nostra posizione resta
questa».
Dopo un giorno di discussione, la strategia dei 5 Stelle
sull’Italicum si fa più chiara. «Sappiamo bene che ci converrebbe
tenerlo, ma dovete darcene atto: non vogliamo approfittarne», dice su un
divanetto il deputato torinese Ivan Della Valle. «Perché è una legge
incostituzionale, con un premio di maggioranza sproporzionato e senza
preferenze. E perché le regole del gioco si fanno insieme». E allora?
«Allora non serve fare modifiche, perché quando vincerà il no al
referendum quella legge non sarà più applicabile e bisognerà scriverne
una nuova. A quel punto, ripartiremo dalla nostra proposta».
Il
deputato che quella proposta l’ha scritta - Danilo Toninelli - ragiona
davanti a uno yogurt col miele: «Se una polpetta è avvelenata non puoi
cambiarla. Puoi anche toglierne un pezzo e sostituirlo, ma il boccone
resta velenoso per la democrazia ». «Non facciamo giochini - promette -
non è una strategia per perdere tempo e lasciarla com’è, in vista di un
ballottaggio che potrebbe favorirci. E devo dire che nel gruppo siamo
tutti d’accordo: nessuno sta facendo calcoli di altro tipo ». I tempi,
secondo Toninelli, ci sono. «Noi saremmo pronti in tre giorni, l’anno e
mezzo che probabilmente avremo davanti basta e avanza».
E quindi,
nessuna modifica all’Italicum, che va «cancellato, tolto completamente
dal tavolo perché immodificabile». Al suo posto, i 5 Stelle vogliono
quello che definiscono «democratellum». Un sistema che unisce «quelli
svizzero e spagnolo, ma anche le nostre idee».
Il Movimento si
lancerà presto nella campagna attiva per il No al referendum ed è
convinto di poter riuscire - com’è stato alle scorse comunali - a
coalizzare quel fronte anti-Renzi che trova le riforme costituzionali
inaccettabili. A quel punto, non si potrebbe andare al voto con
l’Italicum disegnato solo per Montecitorio - alla Camera, e con il
“consultellum” (il vecchio porcellum modificato dalle sentenze della
Consulta) al Senato. Servirebbe una legge nuova. «Dal nostro punto di
vista - continua Toninelli - bisognerebbe andare a votare il prima
possibile. Per questo mettiamo sul piatto la nostra proposta di legge
elettorale ». Che spiega: «È un proporzionale con un forte correttivo
maggioritario. Collegi piccolissimi, uno sbarramento alto che arriverà
al 6-7 per cento a seconda del contesto territoriale, la scomparsa delle
coalizioni. Una legge che permette a un’unica forza politica di poter
governare il Paese e che consente ai cittadini di scegliere i loro
rappresentanti».carico
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