lunedì 20 giugno 2016

Repubblica 20.6.16
 Napoli
De Magistris vola Lettieri doppiato “Così facciamo la nostra Podemos”
CONCHITA SANNINO
NAPOLI.
Finisce con un’invasione colorata e pacifica, in piena notte, di Palazzo San Giacomo col primo cittadino portato in trionfo, a braccia sollevate. «È una vittoria solo nostra. Sentirete molto parlare di Napoli. Abbiamo vinto contro tutti, contro tutto il sistema. Nessun travaso di voti né dai Cinque Stelle, né dal Pd. Questa è la vittoria del nostro modello: fare la rivoluzione ma governando», sentenzia Luigi de Magistris. È ormai l’una di notte quando, lasciata la sede di Agorà a pochi metri dal Municipio, de Magistris si tuffa in strada, corre avanti e tutti gli altri - assessori, consiglieri, ma soprattutto militanti e giovani - a centinaia gli vanno dietro, sempre più svelti e euforici fino a quando il portone verde del Comune si spalanca e celebra il trionfo del sindaco.
Poco prima, tantissime le bandiere rosse che sventolano nel cortile del municipio. Una folla radunata all’esterno attende che il sindaco si affacci per un saluto. De Magistris non li delude ed esce sul balcone indossando una maglietta azzurra del Napoli con dietro stampato il numero 1.
«È una vittoria vostra, del popolo di Napoli, Napoli è protagonista», incalza de Magistris, interrotto dai cori spontanei dei sostenitori che cantano Bella ciao. « Non è un voto di protesta. Siamo l’unica, vera ed effettiva novità politica di queste elezioni amministrative - aggiunge - è un dato che ci riempie di responsabilità, quello che abbiamo messo in campo va molto oltre l’amministrazione di una città e ci godiamo questo risultato straordinario. Farò il sindaco di Napoli h24 dal 2016 al 2021».
Inizia così il secondo mandato dell’ex pm - fu leader di Idv, poi grillino, oggi più semplicemente anti Renzi e anti sistema. Finisce con il 66,8 per cento di de Magistris contro il 33,2 dello sfidante - per la seconda volta messo ko in cinque anni -Gianni Lettieri, l’imprenditore rimasto in Comune, dopo la sconfitta del 2011 a fare l’opposizione nel sogno di poterlo sconfiggere alla rivincita.
Per ausi un’ora il ‘popolo’ di de Magistris occupa con cori e euforiche ola il cortile del palazzo fino al quel ritornello identitario “Oje vita, oje vita mia, oje core ‘e chistu core”, che gli cantano i fan, tratto dal celebre brano “O surdato ‘nnamurato”.
Vince quindi il modello ‘Podemos’
rivendicato dal sindaco e ribattezzato ‘I Napoletanos”. Ma nella notte del trionfo del ‘movimento’ tutto napoletano vince - soprattutto e come mai prima - il dato triste dell’astensione. L’affluenza difatti si ferma al 35,99 per cento. La sfiducia e la lacerazione col corpo elettorale tiene a casa, lontano dalle urne, il 64 per cento dei cittadini chiamati al voto. Ben 15 punti in più rispetto al popolo del non voto registrato nel 2011. Mentre quindici giorni fa, al primo turno, aveva votato il 54 per cento. Significa comunque che de Magistris è confermato solo da un quarto dei cittadini che dovevano esprimersi.
Considerazioni che non scalfiscono la gioia della notte dei ‘Napoletanos’. Il tripudio e l’invasione di Palazzo San Giacomo finisce con la consacrazione del suo slogan ‘Scassamm’, urlato ormai da 5 anni. Cioè: rompiamo tutto. Intanto il folto gruppo gli intona anche “Tanti auguri a te” urlato con almeno mille voci, mentre spunta lo striscione “Doppi auguri grande Luigi”: visto che la data del trionfo elettorale coincide anche con il compleanno del sindaco.
È anche la città sul cui fondo restano le macerie del Pd: puntualmente rimarcate ancora ieri, con un post su Facebook, nel giorno dell’ultimo voto da Antonio Bassolino, l’ex sindaco sconfitto alle primarie del marzo scorso dalla deputata Valeria Valente che poi non è riuscita ad arrivare al ballottaggio. «Sulla scheda il simbolo del Pd non c’è, un vero e proprio delitto politico».