lunedì 13 giugno 2016

Repubblica 13.6.16
Sfida a colpi bassi tra Giachetti e Raggi “Ti vota Alemanno” “A te Verdini”
La Boschi litiga con la Appendino e attacca Parisi sul Mein Kampf. Paolo Berlusconi:“È una iniziativa giusta”
di Annalisa Cuzzocrea

ROMA. Il faccia a faccia più teso è quello tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti. Nello studio di In mezz’ora, con Lucia Annunziata a fare da arbitro, i due sfidanti al ballottaggio di Roma si punzecchiano fin dal primo istante: «Si caratterizza più per i no che per i sì», dice il candidato pd definendo l’avversaria «inadeguata», sebbene con una «grande forza interiore». «L’unica cosa che apprezzo di Giachetti è quando con sincerità disse che non aveva le qualità per guidare Roma», attacca lei, ribaltando le accuse sulla scarsa autonomia: «Ha deciso dopo la telefonata di Renzi».
La 5 stelle ricorda i legami del Pd con Salvatore Buzzi di Mafia Capitale, per sentirsi rispondere: «Tutto nasce con Gianni Alemanno, l’ex sindaco che vota Raggi». «Parla chi ha fatto il nuovo inciucio con Verdini, Bertolaso, Berlusconi e Marchini: il nuovo patto del Nazareno all’amatriciana», ribatte lei. Si litiga soprattutto sulle Olimpiadi. La candidata dei 5 stelle rivede di nuovo la sua versione: «Il mio è un no per ora. Non sono la priorità, i romani mi chiedono perché non passa l’autobus. Ma non bisogna decidere adesso, bensì a ottobre». Giachetti salta su: «Bisogna dire o sì o no. Il progetto del Cio non prevede nuove opere, ma la manutenzione di quelle attuali. E il villaggio di Tor Vergata sarà riutilizzato per i parenti dei pazienti dell’ospedale o per gli studenti dell’università». Si passa alle partecipate. «Riorganizzare, non licenziare», dice Raggi. E mantenerle pubbliche. «Mai detto di voler privatizzare Atac», risponde Giachetti, che vorrebbe convocare l’ad di Acea per chiedere una città senza intere zone al buio. Come prima cosa una volta eletta, la 5 stelle farebbe un audit sul debito. Giachetti annuncia tre delibere: «Bus gratis agli over 70, sconti ai giovani, 150 nuovi mezzi ecologici e pronto intervento sulle buche».
Sempre a In mezz’ora, lo scontro Pd-M5s di Torino si svolge invece su due schermi. Piero Fassino e Chiara Appendino — in collegamento — raccontano due diverse idee di città. Il sindaco rivendica il lavoro fatto, la Fiat che non se n’è andata «per quelli come me che non dicevano che era già via», il reddito di inclusione per 25mila poveri. Appendino parla della sofferenza delle periferie, della disoccupazione giovanile, spiega il no alla Tav citando una vecchia frase di Renzi. E Fassino: «Siete il cartello del no, ma per creare sviluppo bisogna saper dire dei sì. È lo sviluppo a creare occupazione». Appendino attacca Maria Elena Boschi, che a SkyTg24 aveva detto: «Se vincono i 5 stelle Torino perde 250 milioni stanziati per creare il Parco della salute». «È un ricatto», ribatte Appendino, che in trasmissione spiega il suo sì al Parco della salute, ma con un progetto che non preveda l’intervento dei privati, tornando al masterplan del 2011. Segue dibattito su Twitter (Boschi dice «felice abbia cambiato idea, finanziamento confermato», Appendino parla di «passo indietro del ministro», Boschi replica ancora «il passo indietro non è il mio»).
Anche nel confronto Giuseppe Sala-Stefano Parisi c’è un’accusa a Maria Elena Boschi. La ministra si era detta «molto preoccupata che a Milano possa vincere una coalizione con esponenti che sostengono che va bene regalare il Mein Kampf». Parisi, dopo aver stigmatizzato l’iniziativa del Giornale, attacca: «È una strumentalizzazione volgare». I due si sono chiariti al telefono. L’editore del Giornale Paolo Berlusconi ha invece difeso l’iniziativa: «Un’operazione fatta in modo molto razionale e ragionevole».