venerdì 3 giugno 2016

La Stampa 3.6.16
Il sacrificio dei Rosselli torna a parlare
Ripulito il monumento eretto in Francia sul luogo dove furono assassinati nel ’36
di Mario Baudino

Un altissimo monolite che sale verso il cielo, come una fiamma di marmo, in ricordo di Carlo e Nello Rosselli, assassinati il 9 giugno 1937, a Bagnoles-de-l’Orne, da una squadraccia di fascisti francesi, i «cagoulard», probabilmente su mandato di Galeazzo Ciano. Quel delitto politico scosse l’Europa, i funerali dei due leader di Giustizia e Libertà raccolsero a Parigi una folla immensa. Forse, commenta Valdo Spini che ai due eroi ha dedicato, oltre a varie pubblicazioni, il suo lungo impegno per il Circolo Rosselli fiorentino, fu l’ultima manifestazione internazionale contro le dittature europee.
I due fratelli vennero sepolti a Parigi (e in seguito traslati a Firenze). Ma all’indomani della liberazione si decise di ricordarli nel luogo del sacrificio, la località termale normanna. L’incarico fu affidato allo scultore Carlo Sergio Signori, che decise di rompere con la tradizione celebrativa, realizzando nel ’48 la sua prima opera astratta, e forse la prima di questo genere in Europa. Signori ha avuto ragione. Il suo linguaggio artistico non è affatto «invecchiato». La pietra, invece, sì. L’anno scorso Valdo Spini si accorse che necessitava di una profonda ripulitura.
Lanciò un appello, e la risposta venne dallo stesso laboratorio di Carrara che aveva eseguito l’opera: l’impresa Nicoli si fece carico, con l’assistenza del comune di Bagnoles, di riportare il marmo alla sua «luce» originaria e rendere leggibile l’epigrafe che ricorda i due eroi morti «sous le poignard de la cagoule». Domani l’inaugurazione, mentre oggi a Parigi Spini presenta il nuovo libro, a sua cura, Carlo e Nello Rosselli, testimoni di Giustizia e Libertà (ed. Clichy), biografia con immagini di un’eroica stagione. «Giustizia e Libertà e il socialismo liberale sono fra le poche cose che possiamo portare con noi nel XXI secolo», dice. Non è un bagaglio leggero.