La Stampa 3.6.16
Hillary: “Non possiamo affidare le nostre atomiche a Trump”
La candidata democratica: è pericoloso, votarlo sarebbe un errore storico
di Pao. Mas.
Mandare
Donald Trump alla Casa Bianca sarebbe «un errore storico». Hillary
Clinton si è tolta i guanti ed è andata all’attacco del candidato
presidenziale repubblicano, nel discorso più duro pronunciato
dall’inizio della campagna elettorale: «Non è la persona cui possiamo
dare i codici nucleari».
L’intervento di ieri a San Diego era
stato presentato come una riflessione sulla politica estera, ma in
realtà ha rappresentato l’inizio della sfida di novembre, segnando un
netto cambiamento nella strategia di Hillary. Mentro lo Speaker della
Camera Ryan annunciava di aver sciolto le riserve e di essere pronto a
votare Trump, lei lo ha dipinto come un instabile: «È pericolosamente
incoerente. Le sue idee non sono neppure idee. Non è in grado di fare il
lavoro del presidente, non ha il temperamento della persona a cui
possiamo affidare i codici nucleari. Ci trascinerebbe in guerra, solo
perché qualcuno gli sta antipatico».
Hillary ha elencato le idee
inaccettabili proposte da Trump: «Ha detto che più paesi dovrebbero
avere le armi atomiche, inclusa l’Arabia Saudita. Vuole abbandonare la
Nato, cioè gli alleati che ci aiutano a combattere il terrorismo.
Promette di gestire la nostra economia come uno dei suoi casinò,
portandoci al fallimento. Favorisce la tortura, anche per le famiglie
dei terroristi, nonostante sarebbe un crimine di guerra. Dice che non ha
bisogno di ascoltare generali e diplomatici perché ha un buon cervello,
e che i prigionieri di guerra come John McCain non sono eroi. Elogia
dittatori come Putin, e insulta alleati come il premier britannico
Cameron, la cancelliera tedesca Merkel, e anche il Papa. Sostiene di
avere esperienza di politica estera, perché ha organizzato Miss Universo
a Mosca». Clinton ha accusato Donald di non avere idea di come
affrontare il Medio Oriente: «Prima ha detto che non andrebbe mai in
Siria, e la lascerebbe all’Isis. Poi non ha escluso di usare l’atomica
contro lo Stato islamico, facendo quindi vittime civili in massa». Non
ha «la minima idea di cosa sia il programma nucleare iraniano», e ha
detto che se «la Corea del Nord vuole fare la guerra, si accomodi pure e
si diverta». Per tutte queste ragioni Trump «non merita di guidare gli
Usa, che non ha capito. Ci trascinerebbe lungo un sentiero molto
pericoloso». A novembre la scelta sarà chiara: «Da una parte una visione
dell’America dominata da paura e risentimento, e dall’altra una basata
su fiducia e ragione».