La Stampa 28.6.16
La sconfitta di Podemos
Ora finisce sotto accusa l’alleanza con Izquierda
“Una campagna di demonizzazione, ma noi infantili”. La Sinistra attacca: i voti li avete persi voi
di M. Bre.
“Credendo
ai sondaggi, ancora una volta Podemos si è dimostrato vittima
dell’infantilismo”. Il primo colpo lo ha sparato Juan Carlos Monedero,
ideologo e fondatore del partito che ha fallito il sorpasso sui
socialisti. Nel mirino c’è soprattutto Íñigo Errejón, numero due della
formazione, detto “el niño” per quel volto da bambino dietro il quale si
cela un astuto stratega elettorale. Ieri in casa Podemos è stato il
giorno dell’analisi degli errori. La tesi di Monedero, personaggio
controverso (per i suoi rapporti con il Venezuela chavista) e sempre
senza peli sulla lingua, è solo un punto di vista. Ne sono emersi tanti
ieri mattina nelle due ore di riunione del comitato esecutivo al Teatro
Goya di Madrid. Troppi e “divergenti tra di loro”, come ha ammesso il
numero tre di Podemos, Pablo Echenique, l’unico che si è presentato
davanti ai giornalisti. Da Iglesias in giù tutti hanno scelto la via del
silenzio. Quattro i principali capitoli sotto la voce “perché abbiamo
fallito”.
Subito si è parlato dell’effetto-Brexit e della
“campagna della paura”, per usare l’espressione di Echenique. “C’è stata
una convergenza degli altri partiti per demonizzarci - spiega il
segretario organizzativo -. Il voto di Londra ha avuto un impatto, anche
se noi speravamo con un effetto opposto. Perché siamo profondamente
europeisti”. La dirigenza del partito vuole capirne di più e ha subito
ordinato delle inchieste demoscopiche per pesare l’effetto-Brexit.
Poi
arrivata la spinosa questione dell’alleanza con Izquierda Unida. Chi
l’ha criticata sin dall’inizio sostiene che così si è persa la vocazione
originaria di Podemos. Che si è sempre detto “oltre” la tradizionale
dicotomia destra-sinistra. Correre a braccetto con i comunisti ha invece
identificato il partito come di parte.
Tra dicembre e domenica,
Podemos e Izquierda Unida hanno perso un milione di voti. Di chi è la
colpa? “Io credo che tutti i nostri elettori si siano sentiti
rappresentati dall’alleanza” mette le mani avanti Alberto Garzón, leader
di Iu. Come dire: gli elettori fuggiti sono i vostri. Una tesi che
trova conferma nelle parole di Narciso Michavila, esperto di analisi
elettorali: “La differenza con i sondaggi è dovuta proprio al fatto che
molti elettori di Podemos, alla fine, non sono andati alle urne”.
Quarta
e ultima patata bollente sbucciata sul tavolo del teatro Teatro Goya:
perché si sono astenuti? Alcuni perché disgustati dall’alleanza con i
comunisti, si è detto ieri mattina. Altri perché delusi dal fatto che
nei mesi scorsi Podemos non ha dato il suo appoggio ai socialisti per
formare un governo. Un atteggiamento, come ha ribadito domenica sera il
socialista Pedro Sanchez, che ha messo in mostra “l’intransigenza di
Podemos”. “Su questo c’è stato un problema di comunicazione - ammette
Echenique -, noi abbiamo rifiutato quella proposta di governo perché
segnava una continuità con le politiche di Popolari. Ma agli elettori è
arrivato un messaggio diverso, che ci ha fatti passare per
irresponsabili”. E così chi a dicembre aveva dato fiducia a Podemos, ha
cambiato idea.
[m. bre.]