martedì 21 giugno 2016

La Stampa 21.6.16
Appendino parte a razzo e subito impallina Profumo
Il presidente di Compagnia di San Paolo invitato “al passo indietro”
Ma sulla Tav grande realismo: un sindaco non può bloccare l’opera
di Beppe Minello

Imbottita di Tachipirina per difendersi dall’influenza trasmessagli da Sara, la figlia di 5 mesi, Chiara Appendino ha affrontato lancia in resta il suo primo giorno da sindaca, con ancora negli occhi la festa di popolo della notte elettorale. Il primo a restare infilzato è stato Francesco Profumo, il neoletto presidente della Compagnia di San Paolo su precisa indicazione di Fassino, invitato «a fare un passo indietro». Una nomina arrivata a ridosso dell’appuntamento elettorale e per questo contestata non solo dall’Appendino, che è anche riuscita a far traballare il titolo di Iren avendo citato tra le nomine «inopportune» quella del presidente Paolo Peveraro, pure essa scaturita dal patto che lega i sindaci di Reggio, Genova e Torino. Nel pomeriggio la neo sindaca grillina ha ritenuto di sottolineare la diversità fra le due vicende. In ogni caso, Chiara Appendino ha detto di volere «introdurre il semestre bianco prima di ogni appuntamento elettorale riguardante le nomine del Comune».
È stato questo l’unico momento veramente polemico della conferenza stampa della giovane sindaca - ha 32 anni - all’indomani dell’elezione. Arrivata con mezz’ora di ritardo per i motivi di salute che dicevamo, Appendino ha speso i dieci minuti davanti ai giornalisti a ripetere la sua volontà di «riunire la città uscita divisa dal voto: perché c’è una parte che si sente sola e abbandonata e l’altra deve abbracciarla». Parole che, oltre a sottolineare il tema che ha caratterizzato lo scontro elettorale vinto con Fassino, sembrano perpetuare la volontà della grillina di non spaventare, anzi blandire quella parte di Torino che la guarda con diffidenza. Pur avendo raggiunto il risultato, la neo-sindaca non s’è spostata di un millimetro dalle posizioni della vigilia. E così, sulla questione Tav, nonostante l’invito del movimento anti-alta velocità a «scelte coerenti», ha ribadito che «il sindaco non può bloccare l’opera, ma porterò le ragioni del no all’Osservatorio e se non ci sarà dialogo me ne andrò». Quel dialogo che intende aprire subito con i cittadini: «Ogni settimana - ha promesso - dedicherò un giorno ad incontrarli mentre una volta al mese la riunione di giunta finirà su Facebook». Con la «collega» Raggi spingerà sul «Governo e sulla Regione, perché il Comune non ha competenze, per introdurre il reddito di cittadinanza». Con Grillo s’è fatta due risate l’altra notte commentando la gag dell’appendino agitato dal comico, e a John Elkann, che ieri s’è augurato che a «Torino continui la tradizione del buongoverno», ha replicato ribadendo la volontà «di incontrare tutti i soggetti, Fiat compresa, per massimizzare il ritorno per i torinesi».
Vestita di nero, Chiara Appendino ha poi raggiunto i 9 assessori già indicati e i 24 consiglieri comunali neo eletti per la prima riunione operativa tenutasi nella Sala delle Congregazioni: «Che emozione - ha detto al suo gruppo - qui dentro sono venuta poche volte e mai da sindaca». La riunione è servita a organizzare un ritiro di tre giorni all’inizio di luglio «per completare il corso di formazione iniziato prima del voto», spiega Paolo Giordana, futuro capo di gabinetto della neo-sindaca, il quale, quando la Appendino s’è allontanata sfuggendo all’assedio dei giornalisti, ha accompagnato i neoeletti in un tour turistico-culturale nel piano nobile di Palazzo Civico, ufficio di Fassino pieno di scatoloni compreso.
In attesa di un trasloco che non lascia indifferente la politica nazionale, oltre che quella locale, Chiara Appendino ha trascorso il resto della giornata a casa, febbricitante. Al suo posto, la sera, davanti all’ingresso del Municipio a salutare la processione della Consolata, come vuole la tradizione, si sono schierati i consiglieri comunali e gli assessori. Ma la squadra grillina si insedierà soltanto dal 30 giugno, quando la rivoluzione diventerà operativa.