La Stampa 21.6.16
Raggi al lavoro sulla squadra e poi la festa. A porte chiuse
I grillini vogliono sfrattare il Pd dalla sinistra dell’aula comunale
Oggi gli assessori: la torinese Pronello dal Politecnico ai Trasporti
di Maria Corbi
Niente
festa di piazza per Virginia Raggi, ma una privatissima al teatro
Flaiano, 300 invitati, tutti fedelissimi cinque stelle, e fuori i
giornalisti, of course. Il plebiscito di voti non ha convinto la
neo–sindaca a condividere la vittoria con chi ne è stato l’artefice,
ossia i romani. Il pezzo di movimento che voleva l’apertura con festa a
piazza del Popolo, ha perso. «Sarò il sindaco di tutti», dice lei in una
prima dichiarazione che cerca di distendere gli animi. Ma non con tutti
vuole passare la sua prima serata da padrona di casa. Prima signora e
sindaco, due ruoli in uno visto che il principe consorte è per adesso in
stand by, anche dopo l’accorata lettera perfetta per «C’è posta per
Te». Chi la conosce sa che lei quella busta non la aprirà.
E ieri
nella prima sua giornata era sola. Quando è uscita di casa, a Borgata
Ottavia, sotto una tormenta di pioggia , quando è andata dai genitori,
commossi, e dal figlio di 7 anni, quando ha visto Roberta Lombardi, la
deputata grillina che è nel suo staff ma non nelle sue simpatie. Tra le
due una comunicazione ridotto all’essenziale, sulle strategie di
comunicazione da adottare dopo che la Lombardi ha partecipato a una
riunione all’Hotel Forum con Davide Casaleggio, Beppe Grillo e i due
responsabili della comunicazione nazionale Rocco Casalino e Ilaria
Loquenzi.
La giunta è pronta, dicono i cinque stelle, ma
l’annuncio ufficiale tarda ad arrivare, probabilmente sarà oggi. Capo
gabinetto dovrebbe essere Daniele Frongia, il grillino grazie ai voti
del quale ha vinto le primarie contro Marcello De Vito (il più votato
per il consiglio comunale di cui sarà presidente). Frongia, è il
fidatissimo uomo ombra di Virginia, spin doctor e qualcuno dice anche
qualcosa di più, ma sono solo pettegolezzi. Da qualche tempo sempre
insieme, anche quando sono andati via alle quattro di mattina di lunedì
dall’albergo di Grillo.
Per l’assessorato ai trasporti accreditata
Cristina Pronello che arriverà dal Politecnico di Torino, al bilancio
Marcello Minenna, Consob. Da coprire anche gli assessorati alla Scuola,
allo Sviluppo economico-turismo e lavoro, alla Roma semplice e quello di
scopo dedicato alla “Riorganizzazione delle partecipate”. Già
annunciati invece Luca Bergamo, alla cultura, Paolo Berdini,
all’urbanistica, (ambientalista e nemico giurato di Gaetano
Caltagirone), Andrea Lo Cicero, allo Sport, Paola Muraro, all’Ambiente.
Giornata
intensa per definire la squadra e primo incontro, con i 29 consiglieri
comunali, nella sede del suo comitato elettorale all’Ostiense. Oltre a
Marcello De Vito e Daniele Frongia anche Paolo Ferrara, uomo di
riferimento di M5S a Ostia, dove il movimento ha trionfato. «Abbiamo già
un’agenda di provvedimenti da portare in Aula», dice prima di
scomparire anche lui. Primo nodo da affrontare le municipalizzate, ma
anche lo smaltimento rifiuti, l’audit per risanare il debito, i
trasporti. «Cambia tutto, ora tocca a noi», dice la sindaca su Facebook,
augurandosi una fase «più costruttiva, attraverso un dibattito onesto
con le altre forze politiche centrato sui reali problemi dei cittadini».
E chissà se i romani pensano che tra i loro problemi ci sia anche
quello di sfrattare il Pd dalla parte sinistra dell’Aula Giulio Cesare
del Consiglio comunale. «Ne stiamo parlando», ammettono i neo eletti.
Dalla
Raggi nessuna dichiarazione oltre alla lenzuolata di ringraziamento su
Facebook, e alla fase strappata mentre usciva di casa - «per Roma questo
è un bel momento, non mi aspettavo tutti quei voti» - come da accordi
con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Un’unica intervista con
l’emittente Euronews che sarà tradotta in 13 lingue e sarà trasmessa
mercoledì alle ore 18,00. Dall’entourage della Raggi spiegano che come
prima intervista si è scelta Euronews poiché «si ritiene che con il
successo elettorale di ieri si sia aperto un nuovo corso che inciderà
positivamente non solo su Roma, ma anche sul peso politico dell’Italia
in Europa».