La Stampa 21.6.16
Le risposte che i partiti devono dare
di Maurizio Molinari
Proteste
per carenza di sicurezza, impoverimento economico, degrado ambientale e
assenza di prospettive: questo hanno trovato i nostri giornalisti nei
quartieri di Torino e Roma dove si è originato il risultato a favore del
Movimento 5 Stelle nei ballottaggi. Ciò che ne esce è un viaggio nel
popolo della spallata ovvero alla genesi di uno scontento che viene dal
basso contro amministratori locali, partiti tradizionali e leader
nazionali, privo di un’unica matrice politica perché è il risultato di
una miriade di situazioni dissimili: dal timore di essere borseggiati
all’intolleranza contro gli immigrati fino alla richiesta di parchi ben
curati.
Se tale protesta si è indirizzata contro i candidati del
Pd è perché in queste aree di degrado lo scontento, sedimentato nel
corso di anni, tende a convergere contro chi rappresenta il governo ed a
premiare chi - come i 5 Stelle - è abile ad esprimere la sfida
all’establishment. Questa fotografia della versione italiana del
movimento di protesta che tiene banco in altri Paesi europei deve far
riflettere anzitutto i leader dei partiti tradizionali. Non riconoscere
l’entità della sfida che hanno davanti può condannarli a nuove sconfitte
mentre la reazione più efficace può venire dall’ammissione
dell’esistenza di diseguaglianze e disagi di entità crescenti. Che
necessitano risposte concrete.