La Stampa 17.6.16
Orfini ai Giardinetti
di Massimo Gramellini
Circola
un video molto istruttivo e molto distruttivo che immortala la gogna
subita dal presidente del partito democratico Orfini mentre tentava di
distribuire volantini in un mercato della periferia romana al quartiere
Giardinetti. Troverà posto nel documentario storico sull’epoca in cui la
plebe si rivoltò. Il campionario degli insulti va dall’essenziale
«Buffoni!» al più articolato «In galera dovete anna’ brutti zozzi»,
strillato da un bancarellaro con le treccine. «Ancora se presentano pe’
fà pubblicità al Pd, ahò! Ma ringraziate che non ve tajamo la capoccia».
Orfini affronta la calata agli inferi con una dose di coraggio o di
incoscienza che gli va riconosciuta. «Avete rubbato fino adesso» - «Io
ho rubato?»; «Tu ci camperesti in due con 900 euro?» - «Faticosamente»;
«Non sei er braccio destro de Renzi?» - «Chi, io?» (e il gallo cantò tre
volte). La sua chiosa è pura comicità surreale: «Nelle periferie in
generale non va benissimo. È un dato abbastanza storico».
Storico
un par de palle, argomenterebbe il bancarellaro di cui sopra. Ancora
dieci anni fa sarebbe stato impensabile che un dirigente del principale
partito della sinistra venisse apostrofato per strada senza alcuna forma
di soggezione, anzi con autentico disprezzo. Orfini sarà anche privo di
carisma, però oggi nemmeno Berlinguer riuscirebbe a placare questo
popolo offeso e inferocito che va alla ricerca di capri espiatori e
accusa i politici di prendere i voti della gente comune per metterli al
servizio dei grandi interessi finanziari. In altri tempi avrei sorriso
della figuraccia rimediata da Orfini. Adesso la sua gogna fa quasi
paura.