lunedì 13 giugno 2016

La Stampa 13.6.16
Il ministro Boschi contro Appendino
Sul sindaco ora è scontro tra donne
“Via i fondi se si rinuncia alle opere”. La replica: è un ricatto
di Beppe Minello

Giratela come volete, alla fine la protagonista è ancora lei. La ministra Maria Elena Boschi con una dichiarazione che voleva essere innocente e un tweet, questo sì volutamente polemico, potrebbe aver segnato la svolta dello scontro elettorale torinese tra la giovane grillina Chiara Appendino e il maturo Piero Fassino. Perché l’Appendino, smessi gli abiti della madamina o tatcheriani, scegliete voi, per attaccare l’esperto rivale e tornare un po’ all’origine garibaldina del Movimento, è un po’ inciampata sulle sue parole.
Esageriamo? Forse, ma la lite tutta mediatica con l’Appendino che, nel faccia a faccia con il rivale ai microfoni di «In mezz’ora» di Lucia Annunziata, s’era lamentata delle «affermazioni della Boschi» secondo la quale in caso di vittoria dei Cinquestelle «non arriveranno finanziamenti», ha dato il «la» al sindaco e al Pd per cavalcare la polemica contro «Appendino, candidata del cartello del no». Dove il «no» è a un elenco sterminato di opere, in testa alle quali c’è la «Città della salute» di cui si parla da vent’anni e per la quale s’è finalmente arrivati a definirne le linee guida. Opera per la quale sono già stati stanziati 250 milioni.
Soldi che al mattino, intervistato da La Stampa, il governatore Sergio Chiamparino, dichiarava a rischio «se i grillini otterranno, come dicono, di tornare a un vecchio progetto del 2011». A rischio perché i 250 milioni sono per l’ultimo progetto e non per quello di 5 anni fa.
La frase di Chiamparino è stata ripresa paro paro dalla ministra Boschi davanti ai microfoni de «L’intervista» di Maria Latella su Sky. Frase poi utilizzata, durante il faccia a faccia, da Chiara Appendino per attaccare Piero Fassino che, sul tema «se arrivano questi la città si ferma», stava picchiando duro.
«Mi stupiscono le affermazioni della Boschi che dicono che se vincono i Cinque Stelle non arriveranno i finanziamenti - ha detto Appendino -. Mi pare che il Pd tratti i soldi dei cittadini come se non fossero dei cittadini ma del partito. Questo mi preoccupa per il rispetto che ha il Pd per la popolazione italiana». E, preso l’abbrivio, non s’è più fermata: «Sarò il sindaco di Torino e farò gli interessi dei cittadini torinesi e mi auguro che tutti gli altri referenti istituzionali, governo compreso, facciano lo stesso. Un governo non può fare differenze fra partiti» a seconda di chi vince le elezioni amministrative, «perché questo è un ricatto».
Fassino, da esperto animale televisivo, prontamente ribatteva: «Ricatto? Non credo sia nelle intenzioni della Boschi; il colore dell’amministrazione non c’entra, Torino deve avere le stesse opportunità di finanziamento con qualsiasi sindaco». Poche parole ma che hanno dato il tempo alla Boschi per affilare l’unghia laccata e gettarsi su Twitter: «Ma perché la Appendino dice bugie su di me? Parli di Torino, non del Governo». Ma non poteva finire lì. A trasmissione ampiamente terminata e con la grillina messa un po’ in difficoltà dall’Annunziata che l’aveva incalzata sulle sue alleanze, dal leghista Borghezio a un’esponente dei centri sociali, Appendino ha replicato alla Boschi postando il breve video di Sky con la frase incriminata. E Boschi, ancora su Twitter: «Confermo. Se rinunciate al progetto, rinunciate al finanziamento. Non è un ricatto. Legga Chiamparino», allegando al tweet l’intervista del governatore a La Stampa.
Finito? No. A chiudere la giornata, Chiara Appendino ha detto di apprendere «con piacere che il ministro Boschi ha fatto un passo indietro, anche perché la mia posizione sulla Città della Salute è sempre stata coerente. Siamo favorevoli, la vogliamo. Crediamo però che la Città della Salute debba essere realizzata con risorse pubbliche. Non ci piace l’idea dell’intervento privato, tant’è che noi vediamo in modo positivo quello che era il progetto iniziale, il Masterplan del 2011, perché meno oneroso». Ma non finanziato.